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Circolare 16 marzo 2005 n. 11
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Requisiti di sicurezza dei trattori agricoli rispetto al rischio di ribaltamento.
(GU n. 102 del 4-5-2005)
Alle direzioni regionali e
provinciali del lavoro
Alla D.G. per l'Attivita' ispettiva
Al Ministero delle attivita' produttive
Al Ministero per le politiche agricole e forestali
Agli assessorati alla Sanita' delle regioni
Alla provincia autonoma di Trento
Alla provincia autonoma di Bolzano - Ag. prov. prot. ambiente e tutela del
lavoro
Alle A.S.L.
All'ISPESL - D.T.S. e D.OM
Alle organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro
Alle organizzazioni rappresentative dei lavoratori
Il verificarsi con frequenza preoccupante di incidenti che coinvolgono con
conseguenze mortali o gravissime gli operatori addetti alla conduzione dei
trattori agricoli, ripropone la necessita' di riconsiderare il livello di
protezione offerto da dette attrezzature rispetto al rischio di ribaltamento,
principale causa di infortuni dovuti all'uso di tale mezzo, per valutare se esso
sia confrontabile con quello che l'applicazione delle piu' recenti acquisizioni
dello stato dell'arte puo' consentire di conseguire.
In effetti, detto rischio, seppure ineliminabile, trattandosi di macchine
semoventi, puo' significativamente essere ridotto quanto ad entita' delle
conseguenze del suo verificarsi.
Il sistema attualmente piu' efficace per ridurre le conseguenze del ribaltamento
di queste macchine e' costituito dall'abbinamento di una struttura a telaio (ROPS)
- per garantire attorno all'operatore un adatto volume di sicurezza con un
sistema di ritenzione (cintura di sicurezza) - per trattenerlo all'interno di
tale volume ed evitare che rimanga schiacciato tra parti della macchina e il
suolo.
A fronte di quanto appena rilevato si deve constatare che non sempre i trattori
vengono posti sul mercato dotati di entrambi i dispositivi descritti: in
generale risultano dotati del telaio di protezione ma non altrettanto di cintura
di sicurezza la cui assenza vanifica in pratica la funzione di protezione svolta
dal telaio.
Come indicato in premessa, i dati a disposizione sugli infortuni gravi e
mortali, accaduti nel comparto agricoltura, indicano chiaramente che la causa
piu' frequente di danno e' connessa con lo schiacciamento del lavoratore a
seguito del ribaltamento del trattore; per questi casi tale causa poteva e puo'
essere limitata, se non eliminata, con l'adozione delle cinture di sicurezza.
Riguardo a questa problematica, le principali obiezioni poste dai fabbricanti di
trattori all'applicazione della cintura sono che:
non esiste una specifica disposizione che la preveda;a queste macchine non
risulterebbero applicabili prescrizioni costruttive di sicurezza diverse da
quelle espressamente stabilite
nelle disposizioni di recepimento del complesso costituito dalla direttiva
74/150/CEE, e sue successive modifiche ed integrazioni. Orbene, il carattere
strettamente normativo e non tecnico-applicativo di dette obiezioni a parere di
questa Amministrazione non puo' farle considerare rilevanti ne' condivisibili
per le motivazioni che di seguito si illustrano:
a) le citate disposizioni di recepimento (che peraltro trovano applicazione solo
alle trattrici a ruote, escludendo i trattori a cingoli):stabiliscono l'entita'
ed il tipo dei requisiti costruttivi (taluni dei quali intesi alla sicurezza
degli operatori) che obbligatoriamente debbono essere garantiti dai fabbricanti
ai fini dell'ottenimento dell'omologazione;tuttavia, lasciano impregiudicata la
facolta' degli Stati membri di adottare o mantenere ogni altra disposizione
relativamente alle materie ivi non espressamente regolate, tra le quali rientra
certamente l'applicazione delle cinture di sicurezza. Esse, infatti, mentre
richiedono ai fabbricanti - in maniera esplicita ed ai fini della protezione
dell'operatore - l'applicazione dei telai di protezione, non trattano
l'argomento delle cinture di sicurezza, il cui uso, in abbinamento alla presenza
del telaio di protezione, consente di ridurre significativamente le conseguenze
di un eventuale ribaltamento del mezzo;
b) le prescrizioni dell'art. 182 del decreto del Presidente della Repubblica n.
547/1955 - che richiedono, in generale, una protezione del posto di manovra del
mezzo che consenta l'esecuzione delle manovre ... in condizioni di sicurezza -
non risultano in contrasto con dette disposizioni di recepimento;
c) numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno ritenuto pienamente
applicabile, la disciplina prevista nell'art. 182 decreto del Presidente della
Repubblica n. 547/1955 come quella piu' idonea a proteggere l'incolumita' del
lavoratore;
d) l'art. 106 del codice della strada stabilisce che «le macchine ... devono ...
rispondere alle disposizioni relative ai mezzi e sistemi di difesa previsti
dalle normative per la sicurezza e igiene del lavoro, nonche' per la protezione
dell'ambiente da ogni tipo di inquinamento».
Di conseguenza, alla luce del disposto dell'art. 6.2 del decreto legislativo n.
626/1994, che vieta la fabbricazione e la vendita di attrezzature di lavoro non
rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti nelle disposizioni legislative o
regolamentari vigenti, preso atto di quanto correntemente risulta gia'
disponibile sul mercato e considerate le soluzioni tecnicamente attuabili allo
stato dell'arte, si ritiene che i fabbricanti possano, e debbano, costruire e
commercializzare trattori (a cingoli e a ruote) dotati dei sistemi di protezione
del posto di guida di che trattasi, vale a dire telai ROPS abbinati a sedili
muniti di cinture di sicurezza, intese come sistema per trattenere il lavoratore
all'interno del volume di sicurezza garantito dal telaio.
Ad ulteriore conferma di quanto appena rilevato si ponga mente al fatto che se,
per effetto del combinato disposto art. 36, comma 8-bis e paragrafo 1.3
dell'allegato XV del decreto legislativo n. 626/1994, le attrezzature di lavoro
mobili con lavoratore a bordo gia' messe a disposizione dei lavoratori alla data
del 5 dicembre 1998 - e non soggette a norme nazionali di attuazione di
direttive comunitarie concernenti disposizioni di carattere costruttivo (norme
che nella fattispecie dei trattori, come in precedenza osservato, lasciano
impregiudicata la facolta' degli Stati membri di adottare o mantenere ogni altra
disposizione relativamente alle materie ivi non espressamente regolate) -
debbono essere adeguate in modo da limitare, nelle condizioni di utilizzazione
reali, i rischi derivanti da un ribaltamento ricorrendo alle misure di sicurezza
indicate nel citato paragrafo, a maggior ragione si deve ritenere che gli stessi
provvedimenti debbano essere adottati per le attrezzature di nuova produzione
costruite a partire da detta data.
Per quel che riguarda, specificamente, il parco dei trattori gia' in servizio,
e' parere di questo Ministero che i datori di lavoro esercenti dette
attrezzature, in forza degli obblighi derivanti dal combinato disposto art. 4.5,
lettera b), seconda frase, e art. 35.1 e 35.2 del decreto legislativo n.
626/1994, debbano adeguarle mediante adatti apprestamenti strutturali da
reperire presso il fabbricante stesso o suo rivenditore.
Atteso che l'individuazione delle misure di adeguamento per i trattori gia' in
servizio e di costruzione non recente puo' comportare delle difficolta' anche
notevoli, e' stato costituito presso l'Ispesl un apposito gruppo di lavoro
incaricato di elaborare una linea guida per agevolare i datori di lavoro in
questo compito. In attesa del completamento dei lavori del citato gruppo, si
attira l'attenzione dei datori di lavoro sulla necessita' che l'uso di trattori
non corredati dei dispositivi di sicurezza di che trattasi avvenga previa
specifica valutazione dei rischi emergenti dalle lavorazioni da effettuarsi, con
l'adozione di adatte cautele di carattere organizzativo (affidamento a
lavoratori particolarmente esperti ed addestrati, ricognizione delle condizioni
dei suoli, ecc.)
atte a limitare la probabilita' del verificarsi del ribaltamento. Sara' cura di
questa Amministrazione, una volta messo a punto il documento sopra citato,
operare per la sua massima diffusione ai settori coinvolti.
Roma, 16 marzo 2005
Il direttore generale della tutela
delle condizioni di lavoro
Onelli