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DECRETO 8 gennaio
1997, n. 99
G.U.R.I. 18 aprile
1997, n. 90
Regolamento sui
criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e
delle fognature. (1)
Visto l'articolo
5, comma 2, della legge 5 gennaio 1994, n. 36, recante disposizioni in materia
di risorse idriche, che attribuisce al Ministero dei lavori pubblici il compito
di definire, mediante apposito regolamento, i criteri ed il metodo in base ai
quali valutare le perdite degli acquedotti e delle fognature;
Visto l'articolo
17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante: “Disciplina
dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei
Ministri”;
Visto il voto n.
585/94 espresso dall'assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori
pubblici, nella adunanza del 23 giugno 1995;
Udito il parere
del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza generale del 22 febbraio 1996, n.
25/96;
Vista la
comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri a norma dell'articolo 17,
comma 3, della citata legge n. 400 del 1988 (nota n. 1032 dell'8 gennaio 1997);
ADOTTA
il seguente
regolamento:
Art. 1
Oggetto ed
ambito d'applicazione
1. Il presente
regolamento, in attuazione di quanto disposto dall'articolo 5, comma 2, della
legge 5 gennaio 1994, n. 36, definisce nell'allegato, costituente parte
integrante dello stesso, i criteri ed il metodo in base ai quali sono valutate
le perdite degli acquedotti e delle fognature. Esso indica, altresì, la guida
per la effettuazione delle rilevazioni e l'organizzazione del relativo sistema
di monitoraggio nonchè le regole per la stesura dei rapporti di cui
all'articolo 3 che, entro il mese di febbraio di ciascun anno, il gestore
trasmette al Ministero dei lavori pubblici - Osservatorio dei servizi idrici.
2. Il presente
regolamento si applica a tutti gli impianti di acquedotto. Esso si applica
altresì alle fognature, intese come impianti di smaltimento dei reflui
derivanti dall'uso di acque distribuite da acquedotti, con esclusione delle
fognature bianche; si applica inoltre a tutte le fognature nere degli impianti a
sistema separato e a quelle miste in quanto destinate allo smaltimento delle
acque nere, anche se alimentate da risorse idriche di cui l'utente si
approvvigioni autonomamente.
Art. 2
Valutazioni
delle perdite
1. Le procedure di
valutazione delle perdite di cui al presente regolamento sono finalizzate alla
formulazione di “bilanci idrici nelle reti e negli impianti”, sia nel loro
complesso, sia in parte di essi, mediante la compiuta conoscenza dei volumi
immessi nel sistema in un prefissato arco temporale e di quelli in uscita. Detti
bilanci si fondano su misurazioni di portate, o su stime per quelle non
misurabili, integrati in un determinato tempo di osservazione. La stima delle
portate non misurabili è effettuata con livelli di attendibilità
progressivamente crescenti, mediante l'attuazione, anche con gradualità, di
opportuni adeguamenti strutturali dei sistemi di acquedotto e fognature
esistenti, al fine di rendere il più possibile obiettivo e certo il metodo di
controllo dei volumi in entrata e in uscita. Per gli impianti da realizzare alla
data di entrata in vigore del presente regolamento, tale esigenza è tenuta
presente in sede di progettazione della conformazione strutturale e della
disposizione di apparecchiature, anche nel rispetto delle prescrizioni di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 236.
2. In via
transitoria il gestore è tenuto comunque ad effettuare una stima delle perdite,
qualora non siano misurabili, anche basate su opportuni sistemi periodici di
lettura e fatturazione.
3. La conoscenza
dei volumi che concorrono alla formazione dei bilanci idrici è quanto più
possibile disaggregata per componenti e per zone, al fine di rendere più
puntuale la conoscenza dell'entità e della distribuzione delle perdite, anche
attraverso la determinazione di appropriati indici di funzionalità e di
disservizio.
4. In dipendenza
dell'esito dei bilanci, il gestore procederà ad una appropriata e specifica “campagna
di ricerca delle perdite” per provvedere alle necessarie riparazioni; le
indicazioni per la esecuzione del relativo piano di interventi sono contenute
nella convenzione tra gli enti locali di cui all'articolo 9 della legge n.
36/1994, ed i soggetti gestori.
Art. 3
Rapporti
annuali
1. Il gestore
trasmette annualmente al Ministero dei lavori pubblici - Osservatorio dei
servizi idrici, entro il mese di febbraio appositi rapporti redatti secondo gli
standard indicati nel punto 4 dell'allegato e indicanti i dati sui volumi
d'acqua degli impianti di acquedotto e di fognatura nonchè il valore dei
parametri di valutazione delle perdite.
Art. 4
Norma
transitoria
1. Nella
convenzione tra gli enti locali di cui all'articolo 9 della legge n. 36/1994 ed
i soggetti gestori sono indicati tempi, modalità ed oneri per adeguare le reti
e gli impianti esistenti, ai fini della valutazione delle perdite in conformità
alle prescrizioni del presente regolamento.
Il presente
decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale
degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 8 gennaio
1997
Il Ministro: COSTA
Visto, il Guardasigilli: FLICK
Registrato alla
Corte dei conti il 27 marzo 1997
Registro n. 1
Lavori pubblici, foglio n. 134
ALLEGATO
1. DEFINIZIONI
1.1. PARTIZIONE
DEGLI IMPIANTI
Gli impianti di
acquedotto sono articolati nelle seguenti sezioni:
- impianti di produzione,
comprendenti l'insieme dei componenti che contribuiscono al prelievo
dall'ambiente o da altri impianti della risorsa, alla formazione della riserva
idrica ed al trattamento della risorsa stessa per renderla idonea all'uso
(esclusi gli impianti di disinfezione eventualmente presenti nelle successive
sezioni), nonchè gli elementi di trasporto connessi e non distinguibili alla
produzione;
- impianti di trasporto, costituiti
dal complesso delle opere occorrenti per convogliare le acque dai luoghi di
prelievo agli impianti di trattamento (trasporto primario, relativo all'acqua
grezza da assoggettare a trattamento) e dagli impianti di trattamento agli
impianti di distribuzione (trasporto secondario, relativo comunque all'acqua
pronta all'impiego; in assenza di impianto di trattamento, l'impianto di
trasporto si definisce secondario);
- impianti di
distribuzione, comprendenti le strutture destinate all'accumulo ed alla
distribuzione all'utenza, sino alle derivazioni ed ai contatori di utenza; si
considerano appartenenti alla distribuzione anche le condotte di avvicinamento
all'utenza a partire dall'ultimo serbatoio alimentato dagli impianti di
trasporto.
Gli impianti di
fognatura, che possono essere a sistema separato con distinti impianti per le
acque bianche (meteoriche) e nere (provenienti dalle attività umane in genere)
o a sistema unitario, sono articolati nelle seguenti sezioni:
- rete di raccolta,
costituita dalle opere necessarie per la raccolta ed il convogliamento delle
acque nere e bianche nell'ambito delle aree servite;
- impianti di trasporto, per
il convogliamento - con collettore od emissario - delle acque agli impianti di
depurazione (trasporto primario) per il convogliamento al recapito finale o al
riuso (trasporto secondario);
- impianti di depurazione, destinati
ad ottenere caratteristiche dell'acqua compatibili con il ricettore.
Si definiscono distretti di
distribuzione le porzioni di rete di distribuzione di un acquedotto per le
quali sia installato un sistema fisso di misura volumetrica per l'acqua in
entrata ed in uscita. Ad uno stesso distretto possono appartenere zone con un
diverso regime delle pressioni. Reti che distribuiscono in modo autonomo acque
con diverse caratteristiche definiscono distretti autonomi.
Il distretto di fognatura
è costituito da una porzione di rete di raccolta per la quale sia misurato
continuamente il volume di acqua in uscita.
Si definiscono settori di
acquedotto e settori di fognatura, rispettivamente quelle parti di rete di
distribuzione e di rete di raccolta caratterizzate dalla possibilità di essere
intercettate ed isolate dal sistema generale in modo che si possano eseguire
misure occasionali di portata in ingresso ed in uscita. Un settore può essere
una parte di distretto o può comprendere aree appartenenti a più distretti.
1.2. USI
DELL'ACQUA
Gli usi relativi
agli impianti di acquedotto, con riferimento alle varie dizioni presenti in più
parti della vigente normativa, sono così raggruppati, fatte salve eventuali
classificazioni per la rete duale in materia sanitaria:
a. uso civile potabile
relativo al consumo umano, si riferisce a tutti gli usi di cucina comprese le
relative apparecchiature di lavaggio, agli apparecchi igienico-sanitari dei
servizi igienici, ai beverini, alle fontane limitatamente agli ugelli
raggiungibili dalle persone senza valicare transenne, alle piscine;
b. uso civile domestico non
potabile relativo alle acque di lavaggio dei vasi igienici, alle acque di
innaffiamento dei giardini, a quelle utilizzate negli impianti di riscaldamento
e condizionamento e negli impianti tecnologici in genere relativi agli edifici
civili;
c. uso agricolo
relativo all'uso irriguo e per estensione all'uso zootecnico e ittogenico;
d. uso produttivo
relativo agli usi industriali e dei settori commerciale e terziario per la
parte non potabile: comprende le acque di processo, le acque riciclate la
produzione di energia termica e forza motrice e/o energia elettrica, accumulo di
energia - impianti di pompaggio -, il raffreddamento di centrali
termoelettriche, termonucleari o di altre macchine destinate alla produzione;
e. altri usi
comprendono gli usi vari non sopra specificati, ad esempio acque di lavaggio di
strade, di innaffiamento di verde pubblico e di impianti sportivi, di bonifica
per colmata, per idranti antincendio, le acque destinate alla conservazione
dell'ecosistema ed alla ricarica delle falde, etc...
L'uso civile resta
ricompreso tra quelli sopra descritti alle voci a. e b.; altre denominazioni,
eventualmente diverse da quelle precisate, debbono essere ricondotte a queste.
Gli scarichi di
acque nere immesse in fognatura vengono così definiti:
f. scarichi civili:
provenienti dagli usi di cui alle lettere a. e b.;
g. scarichi agricoli:
prodotti dall'uso c.;
h. scarichi produttivi:
prodotti dall'uso d.;
i. altri scarichi:
prodotti dagli usi e..
Tutto quanto sopra
vale fatte salve diverse classificazioni di direttive comunitarie o leggi
nazionali.
1.3. VOLUMI DI
ACQUA
Le indicazioni che
seguono forniscono l'elenco dei volumi che partecipano alla formazione dei
bilanci idrici nei servizi di acquedotto e di fognatura. Ciascun volume deve
intendersi misurato o stimato nell'arco di un determinato e prefissato periodo
di tempo. I volumi debbono derivare dalla misura ai contatori o della
integrazione, nel prefissato periodo di tempo, delle portate cui essi si
riferiscono.
1.3.1. IMPIANTI DI
ACQUEDOTTO
Per un impianto di
acquedotto si definiscono le seguenti grandezze, prefissata un'unità di tempo
(il pedice "p" sta per primario e "s" sta per secondario -
gli impianti primari sono relativi all'acqua grezza da sottoporre a trattamento
e quelli secondari all'acqua pronta all'uso, salvo sedimentazione e
disinfezione):
- A01 volume
d'acqua dell'ambiente complessivamente concesso o riservato per l'uso
acquedottistico (da sorgenti, corsi d'acqua - regolati o non -, falde, etc.);
- A02 volume
d'acqua prelevato dall'ambiente (A02p relativo all'acqua grezza e A02s per
l'acqua pronta all'uso);
- A03 volume delle
perdite e di eventuali apporti (contributo negativo) di acqua negli impianti di
trasporto primario (A03p) e secondario (A03s);
- A04 volume in
ingresso agli impianti di trattamento;
- A05 volume di
perdita di processo negli impianti di trattamento;
- A06 volume
prodotto dagli impianti di trattamento, costituito dall'acqua complessivamente
uscita dagli impianti per essere immessa all'utilizzazione (A06=A02p-A03p-A05);
- A07 volume
prelevato da altri sistemi di acquedotto (A07p relativo all'acqua grezza A07s
per l'acqua pronta all'uso secondo le specifiche del ricevente);
- A08 volume
consegnato ad altri sistemi di acquedotto (- A08p relativo all'acqua grezza e -
A08s per l'acqua pronta all'uso secondo le specifiche del fornitore;
- A09 volume in
ingresso alla distribuzione (A09=A02s+A06-A03s+A07s-A08s);
- A10 volume
misurato dell'acqua consegnata alle utenze;
- A11 volume
misurato dalle utenze e non misurato (per usi autorizzati senza contatore; la
presenza di questi deve essere progressivamente minimizzata);
- A12 volume perso
per manutenzione e servizi agli impianti (ad esempio acque di lavaggio, scarico
di serbatoi, etc.);
- A13 volume perso
per disservizi (accidentali - ad esempio per rotture -, per scarico da
troppo-pieno, etc. salvo che questo non sia esercitato nelle opere di captazione
o che lo sfioro non danneggi o impedisca altre utilizzazioni);
- A14 volume
sottratto (costituito da acqua derivata senza autorizzazione);
- A15 volume
perduto nella distribuzione (perdite dai serbatoi, dalle condotte, etc.);
- A16 differenza
tra il volume fornito e quello misurato in distribuzione per errori di misura a
causa dell'imprecisione o del malfunzionamento degli apparecchi di misura
(positivo se il probabile valore vero erogato supera quello approssimativamente
misurato);
- A17 volume perso
in distribuzione (A17=A13+A14+A15+A16);
- A18 volume
utilizzato (A18=A10+A11+A12+A14+A16);
- A19 volume
immesso nel sistema acquedottistico (A19=A02+A07);
- A20 volume
fatturato (diverso da A10 in quanto esistano i minimi tariffari).
La valutazione dei
volumi d'acqua deve essere eseguita sia per gli impianti nella loro interezza,
sia per le loro parti definite dai distretti e dai settori di cui al punto
1.3.1. per quanto di interesse.
1.3.2. IMPIANTI DI
FOGNATURA
Per un impianto di
fognatura si definiscono le seguenti grandezze, prefissata un'unità di tempo,
(il pedice "p" sta per primario, "s" sta per secondario e
"r" sta per rete - gli impianti primari sono relativi all'acqua da
sottoporre a depurazione e quelli secondari all'acqua depurata secondo le
specifiche del sistema ricettore):
- F01 volume di
acque nere scaricato complessivamente dagli utenti (se determinato in base alle
erogazioni degli acquedotti, occorre considerare anche l'acqua approvvigionata
in proprio all'utente);
- F02 volume di
acque bianche scaricate complessivamente dagli utenti, lecitamente nei sistemi
misti e illecitamente nella rete nera nel sistema separato;
- F03 volume di
acqua bianca immesso nei sistemi misti da strade, piazze e altre aree pubbliche;
- F04 volume delle
perdite e di eventuali apporti (contributo negativo) di acqua nelle reti di
raccolta;
- F05 volume
scaricato dalla reti di raccolta;
- F06 volume di
scarichi da depurare addotto da altri sistemi di fognatura;
- F07 volume di
scarichi da depurare consegnato ad altri sistemi di fognatura;
- F08 volume di
entrata agli impianti di depurazione;
- F09 volume di
perdita di processo negli impianti di depurazione;
- F10 volume in
uscita dagli impianti di depurazione;
- F11 volume delle
perdite e di eventuali apporti (contributo negativo) di acqua negli impianti di
trasporto primario (F11p) e secondario (F11s);
- F12 volume di
acqua consegnata per il riuso;
- F13 volume di
refluo liquido depurato scaricato nell'ambiente;
- F14 volume perso
per manutenzione e per disservizi (accidentali, quali ad esempio per rotture,
per scarico da sfioratori d'emergenza delle stazioni di sollevamento, etc.)
(F14p) relativo al trasporto primario e F14s relativo al trasporto secondario);
- F15 volume perso
nei sistemi misti per scarico con sfioratore di piena verso ricettori bianchi,
nella rete di raccolta (F15r) e nel trasporto primario (F15p);
- F16 valore
immesso senza autorizzazione;
- F17 differenza
tra il volume transitato e quello misurato o stimato nella rete di raccolta per
errori di stima o di misura ( positivo se il probabile valore vero in ingresso
nella rete supera quello misurato o stimato);
- F18 volume
immesso nel sistema fognario (F18=F01+F02+F03+F06+F16+F17);
- F19 volume perso
(F19=F04+F11+F14);
- F20 volume
fatturato per servizio di fognatura.
La valutazione dei
volumi d'acqua deve essere eseguita sia per gli impianti nella loro interezza,
sia per le loro parti definite dai distretti e dai settori di cui al punto
1.3.1. per quanto di interesse.
1.4. BILANCI
IDRICI PER GLI ACQUEDOTTI
Per la stesura dei
bilanci idrici che conducono alla determinazione delle perdite si propongono i
seguenti schemi, da impiegare con gli adattamenti eventualmente necessari per
corrispondere al meglio alle specifiche situazioni in esame.
1.4.1. IMPIANTI DI
TRATTAMENTO
I volumi in
ingresso sono definiti da A04; i volumi uscenti sono A06 e A05 (volume di
perdita di processo, comprendente il volume necessario per spurgo dei fanghi,
per lavaggio filtri se mandato a scarico, per operazioni di pulizia, per
sfioratori di sicurezza, per perdite nei contenitori e nelle tubazioni di
collegamento interne all'impianto).
La perdita è
costituita dal volume A05=A04-A06.
Nella valutazione
dei volumi apprezzati da contatori si deve tenere conto degli errori di misura,
la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico.
1.4.2. IMPIANTI DI
TRASPORTO PRIMARIO (ACQUA GREZZA)
I volumi in
ingresso sono costituiti da A02p e A07p; i volumi uscenti sono A04 e A08p.
La perdita è
costituita dal volume A08p=A02p+A07p-A04-A08p.
Nella valutazione
dei volumi apprezzati da contatori si deve tenere conto degli errori di misura,
la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico.
1.4.3. IMPIANTI DI
TRASPORTO SECONDARIO (ACQUA PRONTA ALL'USO)
I volumi in
ingresso sono costituiti da A02s, A06 e A07s; i volumi uscenti sono A08s e A09.
La perdita è
costituita dal volume A03s=A02s+A06+A07s-A08s-A09.
Nella valutazione
dei volumi apprezzati da contatori si deve tenere conto degli errori di misura,
la cui stima deve essere evidenziata nel bilancio idrico.
1.4.4. IMPIANTI DI
DISTRIBUZIONE
Le valutazioni
vanno eseguite per l'intero sistema di distribuzione per i singoli distretti,
ove questi siano individuabili.
Per l'intero
sistema di distribuzione, i volumi in ingresso sono costituiti da A09; i volumi
in uscita sono A10, A11, A12, A13, A14, A15 e A16.
La perdita è
costituita dal volume A17 = A13 + A14 + A15 + A16 = A09 - A11 - A12
Nella valutazione
dei volumi apprezzati da contatori si deve tenere conto degli errori di misura,
la cui stima, oltre a quella specifica valutata in A16, deve essere evidenziata
nel bilancio idrico.
Per il singolo
distretto di distribuzione "i", i volumi in ingresso sono costituiti
dagli apporti al distretto che vengono misurati con continuità A09i: i volumi
in uscita, con riferimento ai volumi sopra richiamati, particolarizzati con il
pedice "i" per il distretto in esame, sono i volumi Ausi consegnati
dal distretto "i" agli atri distretti, A10i, A11i, A12i, A13i, A14i,
A15i, A16i.
La perdita nel
distretto "i" è costituita dal volume
A17i=A13i+A14i+A15i+A16i=A09i-Ausi-A11i-A12i.
Nella valutazione
dei volumi apprezzati da contatori si deve tenere conto degli errori di misura,
la cui stima, oltre a quella specifica valutata in A16i, deve essere evidenziata
nel bilancio idrico.
1.5. BILANCI
IDRICI PER LE FOGNATURE
Per la stesure dei
bilanci idrici che conducono alla determinazione delle perdite si propongono i
seguenti schemi, da impiegare con gli adattamenti eventualmente necessari per
corrispondere al meglio alle specifiche situazioni in esame.
1.5.1. RETE DI
RACCOLTA
Le valutazioni
vanno eseguite per l'intera rete di raccolta e per i singoli distretti, ove
questi siano individuabili:
Per l'intera rete
di raccolta, i volumi in ingresso sono costituiti da F01, F02, F03, F16 e F17; i
volumi in uscita sono F04, F05 e F15r.
La perdita è
costituita dal volume F04 = F01 + F02 + F03 + F16+ F17 - F05 - F15r.
Nella valutazione
dei volumi si deve tenere conto degli errori di misura, la cui stima, oltre a
quella specifica valutata in F17, deve essere evidenziata nel bilancio idrico.
Per il singolo
distretto della rete di raccolta "i", i volumi in ingresso sono
costituiti dagli apporti al distretto, provenienti da altri distretti, che
vengono misurati con continuità Feni e, con riferimento ai volumi sopra
richiamati, particolarizzati con il pedice "i" per il distretto in
esame, F01i, F02i, F03i, F16i, F17i; i volumi in uscita, con riferimento ai
volumi sopra richiamati, particolarizzati con il pedice "i" per il
distretto in esame, sono i volumi F05i consegnati dal distretto "i"
agli altri distretti o ai collettori del trasporto primario.
La perdita nel
distretto "i" è costituita dal volume
F04i=Feni+F01i+F02i+F03i+F16i+F17i-F05i-F15ri.
Nella valutazione
dei volumi si deve tenere conto degli errori di misura, la cui stima, oltre a
quella specifica valutata in F17i, deve essere evidenziata nel bilancio idrico.
1.5.2. IMPIANTI DI
TRASPORTO PRIMARIO (ACQUA DA DEPURARE)
I volumi in
ingresso sono costituiti da F05 e F06; i volumi uscenti sono F07, F08, F11p,
F14p e F15p;
La perdita è
costituita dal volume F11p+F14p=F05+F06-F07-F08-F15p
Nella valutazione
dei volumi si deve tenere conto degli errori di misura, la cui stima deve essere
evidenziata nel bilancio idrico.
1.5.3. IMPIANTI DI
TRASPORTO SECONDARIO (ACQUA DEPURATA)
I volumi in
ingresso sono costituiti da F10; i volumi uscenti sono F11s, F12, F13 e F14s.
La perdita è
costituita dal volume F11s+F14s=F10-F12-F13.
Nella valutazione
dei volumi si deve tenere conto degli errori di misura, la cui stima deve essere
evidenziata nel bilancio idrico.
1.5.4. IMPIANTI DI
DEPURAZIONE
I volumi in
ingresso sono definiti da F08; i volumi uscenti sono F09 e F10.
La perdita è
costituita dal volume F09=F08-F10.
Nella valutazione
dei volumi si deve tenere conto degli errori di misura, la cui stima deve essere
evidenziata nel bilancio idrico.
2. VALUTAZIONE
DELLE PERDITE DEGLI ACQUEDOTTI
2.1. NATURA DELLE
PERDITE
Le perdite degli
acquedotti possono essere presenti in ogni componente degli impianti, dovute in
generale a difetti di costruzione, a vetustà o ad inadeguata manutenzione e ad
errori di gestione.
In particolare si
evidenzia la possibilità di perdite degli impianti di trasporto primario e
secondario, per perdita di processo negli impianti di trattamento, per errori di
regolazione o misura nelle connessioni con altri impianti ai quali si fornisce
acqua, per consumi anomali in utenze autorizzate senza contatore (ad es. degli
idranti, fontane, etc.), per manutenzione e servizi degli impianti, per
disservizi occasionali dovuti a rotture o a scarichi di troppo-pieno nei
serbatoi, per utenze abusive, per perdita di tenuta nelle condotte e nei
serbatoi, per consumi anomali consentiti da malfunzionamento dei contatori.
Tra le cause di
maggiori perdite si evidenziano:
- negli impianti
di trattamento, il mancato ricircolo delle acque di lavaggio e l'anomalo scarico
di acqua grezza in arrivo e di acqua trattata in uscita;
- le rotture delle
tubazioni, la compromissione dei giunti e l'inadeguatezza delle derivazioni
all'utenza nel complesso degli impianti di adduzione e di distribuzione;
- il funzionamento
anomalo dello scarico di troppo-pieno nei serbatoi.
Alcune delle
citate perdite sono da considerarsi non eliminabili, essendo per contro da
perseguire la loro minimizzazione, attraverso l'osservazione dei parametri
indicati al successivo punto 2.3.
In relazione alla
strategia di intervento d) indicata al comma 1, articolo 5, della legge n.
36/94, in ordine al perseguimento dell'obiettivo del risparmio idrico, sono da
valutare i consumi eccedenti le reali necessità negli usi domestico, agricolo,
industriale e terziario.
2.2. STRUMENTI DI
CONTROLLO E STRATEGIE DI RIDUZIONE DELLE PERDITE
L'individuazione
delle perdite negli impianti di trattamento, nelle condotte e dagli scarichi di
troppo-pieno dei serbatoi di acquedotto può essere effettuata attraverso
appropriati misuratori di portata disposti in posizioni idonee a consentire il
controllo sulla corretta funzionalità dell'intero impianto. Le misure di
portata debbono essere estese per un conveniente periodo di tempo, per coprire i
diversi assetti di funzionamento che possono determinare a causa delle
variazioni quantitative e di distribuzione delle domanda idrica. Devono essere
eseguite con strumenti in grado di fornire sia la portata istantanea sia il
volume d'acqua complessivamente transitato in un determinato periodo di tempo.
In rapporto al funzionamento notturno in condizioni di minima erogazione,
risultano assai utili le misurazioni di pressione in opportune sezioni in quanto
dal controllo delle cadute di pressione si traggono informazioni circa la
presenza di perdite anche di ridotta entità.
La valutazione
delle perdite attraverso l'esecuzione di prove di tenuta può risultare troppo
onerosa a fronte della necessità del rendiconto annuale previsto dal comma 2
del paragrafo 4, richiedendo tempi di esecuzione rilevanti e soprattutto
l'interruzione di esercizio del componente sottoposto a prova, per cui tale
misura è in generale da considerarsi eccezionale.
Per la riduzione
delle perdite nelle reti di distribuzione degli acquedotti è necessario che il
gestore stabilisca per regolamento la frequenza delle lettura dei contatori. Il
gestore stabilisce inoltre per regolamento la posizione dei contatori di
consegna all'utenza, posizione che deve trovarsi quanto più possibile prossima
alla condotta pubblica d'alimentazione, preferibilmente al limite della
proprietà privata, ed in posizione protetta dal gelo. Il gestore deve comunque
essere autorizzato all'ispezione dell'allacciamento fino ai contatori, pena la
sospensione del servizio.
Per quanto
riguarda la valutazione dei consumi eccedenti le necessità, l'indicazione, di
cui alla voce d) del comma 1, articolo 5 della legge n. 36/94, di installare in
modo diffuso apparecchiature per il risparmio idrico e di adottare per tali usi
adeguati metodi finalizzati al risparmio, pone il problema del controllo di tali
usi in relazione alle esigenze giudicate necessarie ed impone nel contempo la
necessità di contenere adeguatamente la pressione di alimentazione all'utenza.
Per il controllo
delle perdite di un sistema di acquedotto è utile suddividere l'impianto in
distretti, che possono comprendere interi elementi relativi alla produzione e
porzioni di distribuzione di dimensioni da valutare con riferimento alla
configurazione e dimensione della rete. Ogni distretto è definito dalla
caratteristica di possedere organi di misura continua della portata immessa.
Possono inoltre
essere considerati i settori, caratterizzati dalla possibilità di essere
intercettati ed isolati dal sistema generale.
2.2.1.
INSTALLAZIONE DI STRUMENTI DI MISURA DELLE PORTATE
Gli apparecchi di
misura delle portate istantanee e totalizzate debbono essere inseriti:
- nelle opere di
captazione dell'acqua;
- all'entrata
degli impianti di trattamento;
- in uscita dagli
impianti di trattamento;
- in entrata nei
serbatoi;
- in uscita dai
serbatoi;
- nei nodi di
alimentazione dei distretti di utenza;
- in tutte le
utenze private, pubbliche e di istituto vanno installati strumenti totalizzatori
(compresi servizi di innaffiamento strade e giardini pubblici).
Sono fatte salve
le utenze regolamentate da leggi speciali per esigenza di sicurezza pubblica (ad
esempio gli idranti antincendio).
Nelle sezioni ove
transitano cospicui quantitativi di acqua sono da adottare strumenti di
precisione (misuratori elettromagnetici o ad ultrasuoni) atti alla telelettura.
I contatori devono
essere dotati di valvola di sezionamento e valvola unidirezionale prima del
contatore e valvola di sezionamento (ad uso dell'utente) a valle del contatore.
In caso di eccesso di pressione nella condotta stradale, a valle della prima
valvola di sezionamento, prima del contatore, va posto un riduttore-regolatore
di pressione.
Le letture devono
essere effettuate avendo cura di contenere nei minimi tempi la rilevazione dei
consulti in ciascun distretto. La lettura frequente evidenzia le perdite anche
all'interno delle utenze, consentendo la tempestiva riparazione degli apparecchi
in avaria.
2.2.2.
INSTALLAZIONE DI MISURATORI DI PRESSIONE
Nei nodi
principali delle condotte adduttrici e delle reti di distribuzione devono essere
installati manometri registratori permanenti, con scrittura su supporti
informatici in campo o in postazione remota, per il rilevamento dell'andamento
delle pressioni, al fine del controllo dei valori della pressione di consegna
all'utenza e delle perdite attraverso il confronto tra i valori rilevati in
strumenti posti in posizioni vicine.
Negli altri nodi
ritenuti significativi devono essere predisposte prese in derivazione entro
pozzetto per il montaggio periodico degli apparecchi di rilevazione delle
pressioni.
2.2.3.
DETERMINAZIONE SUL FUNZIONAMENTO DELLE CONDOTTE
Per ogni elemento
delle condotte adduttrici e di distribuzione il gestore deve elaborare una
dettagliata analisi delle erogazioni e delle pressioni nelle ore diurne di
massimo consumo ed in quelle notturne di minimo consumo, riferita ai nodi sede
di strumenti di rilevamento delle portate e delle pressioni.
Dalle letture dei
contatori d'utenza (e non dalle bollette di addebito che sono formulate di norma
in base ai minimi contrattuali che possono essere superiori ai consumi reali) si
ricavano le portate totalizzate in ciascun distretto e nell'intera rete per
acqua fornita agli utenti.
Tale risultato va
comparato con le indicazioni, nell'equivalente periodo temporale, degli
apparecchi di misura delle portate in uscita dai serbatoi e nei singoli
distretti d'utenza, previa decurtazione delle portate defluite per periodici
scarichi di acqua per lavaggio condotte, per rotture accidentali e per
funzionamento di idranti antincendio.
I dati per la
comparazione devono essere ragguagliati in rapporto al grado di precisione dei
vari tipi di apparecchi installati, secondo le vigenti norme contenute nel
D.P.R. 23.08.1982 n° 854 in attuazione della direttiva CEE n° 75/33 relativa
ai contatori di acqua fredda e secondo le norme CNR-UNI n° 10023 sui contatori
di correnti fluide.
Quando la
comparazione indica anomale differenze tra i volumi di acqua immessa nelle
condotte adduttrici e quelle in entrata nei serbatoi e tra acqua in uscita dai
serbatoi e tra acqua in uscita dai serbatoi e dai nodi dei distretti di utenza
rispetto a quella rilevata dai contatori di utenza, confrontando poi con i dati
teorici di calcolo dell'esercizio, va operata la ricerca delle cause iniziando con la rilevazione delle pressioni
nei nodi di rete, operando quindi l'analisi delle variazioni di pressione
intervenute rispetto alla situazione normale e/o comparandone i risultati con il
calcolo teorico delle pressioni.
Sensibili
difformità rilevate comportano l'esame puntuale degli elementi di rete per la
ricerca delle perdite mediante apparecchi rilevatori di fughe e, ove necessario,
con sezionamenti di condotte e prove di tenuta a pressione previa interruzione
del servizio.
2.3. PARAMETRI DI
VALUTAZIONE DELLE PERDITE
Per il complesso
di impianti e per ciascun impianto gestito debbono essere definiti i valori dei
parametri di seguito indicati che consentono una valutazione oggettiva del
funzionamento del servizio e delle perdite, con riferimento ad un anno solare (e
a periodi più limitati, per valutazioni più particolareggiate, con adeguamento
dei parametri):
- durata del
periodo d'osservazione in giorni: gg [n°]
- popolazione
residente servita dalla rete di distribuzione: PR [n°]
- popolazione
fluttuante in termini di giorni di presenza nel periodo di osservazione di gg
giorni: GF [n°]
- volume impegnato
nell'ambiente: A01 [m³]
- volume di acqua
prelevato complessivamente dall'ambiente: A02 [m³]
- volume di
ingresso agli impianti di trattamento: A04 [m³]
- volume di
ingresso alla distribuzione: A09 [m³] (A09=A02s+A06-A03s+A07s-A08s)
- rendimento al
trattamento: RT=A06/A04 [-]
- rendimento
primario: R1=A10/A09 [-]
- rendimento al
consumo: R2=(A10+A11)/A09 [-]
- rendimento
netto: R3=(A10+A11+A12)/A09 [-]
- rendimento
idraulico del servizio: R4=(A05+A08+A18)/A09 [-]
- indice delle
perdite totali in distribuzione : P1=A17/A09=1-R3[-]
- indice
dell'acqua non servita all'utenza: P2=(A09-A10-A11)/A09 [-]
- indice delle
perdite in distribuzione : P3=A15/A09 [-]
- rapporto
finanziario: R5=A20/A19 [-]
- indice lineare
delle perdite totali: I1=A17/L [m²], ove L rappresenta la lunghezza complessiva
della rete
- indice
superficiale delle perdite totali: I2=A17/S [m], ove S è la superficie totale
interna delle condotte della rete
- indice lineare
delle perdite in distribuzione: I3=A15/L [m²]
- indice lineare
di consumo netto: I4=(A10+A11+A12)/L [m²]
- indice
demografico di consumo netto: I5=(A10+A11+A12)/(PR+GF/gg) [m³/ab]
-indice di
eccedenza: I6=(A10+Amc)/A10) [-], ove Amc rappresenta la dotazione minima
contrattuale stabilita per l'utenza.
3. VALUTAZIONE
DELLE PERDITE PER LE FOGNATURE
3.1. NATURA DELLE
PERDITE E STRATEGIE DI RIDUZIONE
Le perdite nelle
fognature vanno considerate con riferimento alla componente nera degli scarichi
dovendosi impedirne la fuoriuscita dalla rete e dagli impianti, garantendo il
corretto funzionamento degli impianti di depurazione.
In ordine al
perseguimento dell'obiettivo delle tutela ambientale, deve essere assicurata la
tenuta della rete di raccolta e degli impianti di trasporto primario e
secondario, anche per evitare l'ingresso di acque di falda o di acque bianche
indesiderate; devono essere evitate perdite di processo negli impianti di
depurazione e per disservizi accidentali quali rotture e funzionamento di
dispositivi di troppo-pieno; deve essere controllato che lo scarico con
sfioratore nei sistemi misti garantisca la prescritta diluizione dei liquami
neri avuto riguardo agli appesantimenti di carico prodotti dal lavaggio delle
condotte nelle fasi iniziali di pioggia; deve essere controllato che le utenze
attuino la perfetta suddivisione degli scarichi bianchi e neri negli impianti a
sistema separato che sia impedito lo scarico abusivo.
Tra le maggiori
cause di perdita si citano: la rottura delle condotte nelle reti e nei sistemi
di trasporto e la compromissione dei giunti tra elementi delle tubazioni o tra
tubazioni e manufatti per le fognature nere e per quelle miste; l'anomalo
esercizio dello scarico di troppo pieno nelle stazioni si sollevamento.
3.2. CRITERI E
METODI PER LA DETERMINAZIONE DELLE PERDITE
Gli impianti di
fognatura possono essere controllati con minore accuratezza rispetto agli
acquedotti, per la maggiore difficoltà di valutazione delle portate, ma si
evidenzia l'importanza del controllo in ordine al perseguimento della tutela
ambientale.
I riscontri che
possono essere eseguiti sulle portate in sezioni significative dei collettori
principali, in tutte le stazioni di sollevamento ed all'ingresso degli impianti
di depurazione, forniscono comunque elementi determinanti per la valutazione
delle perdite, confrontando i dati con quelli delle erogazioni dell'acquedotto
opportunamente trattati con specifici codici di analisi. Il confronto tra gli
omologhi dati, nelle medesime ore degli stessi periodi stagionali, negli stessi
giorni della settimana, ottenuti in tempo asciutto ed in occasione di forti
precipitazioni, consente di valutare la presenza di allacci anomali (bianchi su
rete nera) e di perdite in rete.
I valori previsti
delle portate, confrontati con i valori rilevati, forniscono inoltre le
necessarie informazioni per il controllo delle perdite.
Ove si sospetti la
presenza di perdite, si deve provvedere ad effettuare specifiche indagini, ivi
comprese prove di tenuta, che possono comunque essere eseguite per controllare
la tenuta dei settori di fognatura.
3.3. PARAMETRI DI
VALUTAZIONE DELLE PERDITE
Per il complesso
di impianti e per ciascun impianto gestito debbono essere definiti i valori dei
parametri di seguito indicati che consentono una valutazione oggettiva delle
perdite; si chiarisce che le valutazioni devono essere eseguite in tempo secco
in modo tale da minimizzare l'influenza degli apporti meteorici, ma vanno
rapportati all'anno solare:
- durata del
periodo d'osservazione in giorni: gg [n°]
- popolazione
residente servita dalla rete di distribuzione: PR [n°]
- popolazione
fluttuante in termini di giorni di presenza nel periodo di osservazione di gg
giorni: GF [n°]
- volume di reflui
neri consegnato complessivamente agli utenti: F01 [m³]
- volume in uscita
dalla rete di raccolta: F05 [m³]
- volume in
entrata negli impianti di depurazione: F08 [m³]
- volume di acqua
consegnata per il riuso: F12 [m³]
- volume di reflui
liquidi consegnato complesivamenente nell'ambiente: F13 [m³]
- rendimento alla
depurazione: SD=F10/F08 [-]
- rendimento
primario: S1=F05/F01 [-]
- rendimento per
l'utenza: S2=F05/(F01+F02) [-]
- rendimento
netto: S3=F05/(F01+F02+F03) [-]
- rendimento
idraulico del servizio: S4=(F07+F09+F12+F13+F15)/F18 [-]
- indice delle
perdite totali: Q1=F19/F18 [-]
- indice
dell'acqua sfiorata: Q2=F15/F18 [-]
- indice delle
perdite nella rete di raccolta : Q3=F04/F18 [-]
- rapporto
finanziario: S5=F20/F18 [-]
- indice lineare
delle perdite totali: J1=F19/L [m²], ove L rappresenta la lunghezza complessiva
della rete
- indice
superficiale delle perdite totali: J2=F19/S [m], ove S è la superficie totale
interna delle condotte della rete
- indice lineare
delle perdite in raccolta: J3=F04/L [m²]
- indice di
presenza di reflui neri raccolti: J4=F01/(F01+F02+F03) [-]
- indice
demografico di smaltimento nero: J5=F01/(PR+GF/gg) [m³/ab] ove gg è il numero
di giorni del periodo di osservazione.
4. ADEMPIMENTI
DEI SOGGETTI GESTORI, STANDARD E VERIFICHE
Per una puntuale
individuazione e localizzazione del complesso degli impianti di acquedotto e
fognatura è indispensabile che il soggetto gestore disponga di idonea
cartografia che riproduca l'andamento plano-altimetrico e i punti singolari
delle canalizzazioni stesse, nonchè le opere d'arte principali con le proprie
caratteristiche idrauliche e geometriche, la qualità dei materiali etc. (lo
stesso dicasi per le reti di fognatura).
I soggetti gestori
devono annotare in appositi registri le rilevazioni operate per il complesso
degli impianti e per ciascuno degli impianti di loro competenza, sia per gli
acquedotti che per le fognature, la determinazione dei volumi di acqua come
descritti al punto 1.3. ed il valore dei parametri indicati ai punti 2.3. e
3.3.; le risultanze, in termini di tali parametri riferiti ad un anno solare di
osservazione, devono essere comunicate entro il mese di febbraio di ogni anno al
Ministero dei Lavori Pubblici - Osservatorio dei Servizi idrici.
Per il
miglioramento del servizio i soggetti gestori provvederanno ad eseguire sugli
acquedotti e sulle porzioni di acquedotto definite dai distretti e dai settori,
misurazioni anche per periodi di tempo più brevi (ad esempio in periodi di
minimi e massimi consumi) al fine di una più puntuale individuazione degli
elementi e delle situazioni che concorrono in maggiore misura all'ammontare
complessivo delle perdite. Per le fognature si eseguono parimenti misurazioni in
periodi limitati, sin in occasione dei minimi e dei massimi consumi
dell'acquedotto, sia in situazioni di tempo secco e di pioggia intensa, anche
con riferimento ai distretti ed ai settori individuati nella fognatura, allo
scopo di indirizzare con la migliore efficacia le misure di riduzione delle
perdite. Le risultanze da tali analisi sono sintetizzate in una breve relazione
che dovrà essere inoltrata al Ministero dei Lavori Pubblici insieme ai rapporti
sui parametri.
Le comunicazioni
annuali al Ministero dei Lavori Pubblici devono essere formulate secondo i
modelli riportati al paragrafo 6.
Per i sistemi di
acquedotto che interessano zone ove la massima presenza fluttuante giornaliera
supera il 100% della popolazione residente, le indicazioni relative agli
impianti di acquedotto, di cui al cap. 6.1, debbono essere formulate con
osservazioni su almeno due periodi di tempo caratterizzati da forte e minima
presenza di popolazione fluttuante; provvedendo comunque a rapportare i dati su
base annua.
Dopo un periodo di
prima osservazione dei dati forniti, il Ministero dei Lavori Pubblici, provvede
a fissare per tutto il territorio nazionale gli standard dei parametri
indicatori della funzionalità del servizio, eventualmente differenziati per
tener conto delle specifiche situazioni, in ordine all'obiettivo della riduzione
delle perdite, con obbligo per i soggetti gestori di adeguare gli impianti per
il rispetto di tali standard.
In considerazione
di situazioni particolari il Ministero dei lavori pubblici può stabilire standard differenziati per
periodi transitori.
5. SCHEMI DEGLI
IMPIANTI E DEI VOLUMI D'ACQUA DA CONSIDERARE
Schematicamente un
impianto di acquedotto, che può essere formato da più captazioni, da più
impianti di trattamento e da più reti di distribuzione, ed un impianto di
fognatura, con riguardo all'analisi degli scarichi neri, vengono schematizzati
come appresso indicato. Gli impianti di acquedotto, specie se destinati ad usi
non potabili, e gli impianti di fognatura possono essere diversamente
strutturati, con mancanza di alcuni componenti o con presenza di altri, ma ai
fini del presente regolamento gli schemi devono comunque essere ricondotti a
quelli proposti.
Schema
6. MODELLI PER
LE COMUNICAZIONI ANNUALI A CURA DEI SOGGETTI GESTORI
6.1. MODELLO PER
IMPIANTI DI ACQUEDOTTO
Soggetto gestore:
Caratterizzazione
dell'impianto descritto e uso dell'acqua distribuita con riferimento ad un anno
solare
- gg durata del
periodo d'osservazione in giorni [n°]
- PR popolazione
residente servita dalla rete di distribuzione [n°]
- GF popolazione
fluttuante in termini di giorni di presenza nel periodo di osservazione di gg
giorni [n°]
- A01 volume
impegnato nell'ambiente [m³]:
- A02 volume
d'acqua prelevato complessivamente dall'ambiente [m³]:
- A04 volume in
ingresso agli impianti di trattamento: [m³]
- A09 volume in
ingresso alla distribuzione: [m³]:
- RT rendimento al
trattamento:
- R1 rendimento
primario:
- R2 rendimento al
consumo:
- R3 rendimento
netto:
- R4 rendimento
idraulico del servizio:
- P1 indice delle
perdite totali in distribuzione:
- P2 indice
dell'acqua non servita all'utenza:
- R5 rapporto
finanziario:
- I1 indice
lineare delle perdite totali [m²]:
- I2 indice
superficiale delle perdite totali [m]:
- I3 indice
lineare delle perdite in distribuzione [m²]:
- I4 indice
lineare di consumo netto [m²]:
- I5 indice
demografico di consumo netto [m³/ab]:
- I6 di eccedenza:
- note e commenti
del gestore:
N.B. per i sistemi
che interessano zone a forte presenza di popolazione fluttuante si richiama la
prescrizione contenuta al paragrafo 4.
6.2. MODELLO PER
IMPIANTI DI FOGNATURA
Soggetto gestore:
Caratterizzazione
dell'impianto descritto con riferimento ad un periodo di ........ giorni
- gg durata del
periodo d'osservazione in giorni [n°]:
- PR popolazione
residente servita dalla rete di raccolta [n°]:
- GF popolazione
fluttuante in termini di giorni di presenza nel periodo di osservazione di gg
giorni [n°]:
- F01 volume di
reflui neri consegnato complessivamente dagli utenti [m³]:
- F05 volume in
uscita dalla rete di raccolta [m³]:
- F08 volume in
entrata negli impianti di depurazione [m³]:
- F12 volume di
acqua consegnata per il riuso [m³]:
- F13 volume dei
reflui liquidi consegnato complessivamente nell'ambiente [m³]:
- SD rendimento
alla depurazione:
- S1 rendimento
primario:
- S2 rendimento
per l'utenza:
- S3 rendimento
netto:
- S4 rendimento
idraulico del servizio:
- Q1 indice delle
perdite totali:
- Q2 indice
dell'acqua sfiorata:
- Q3 indice delle
perdite nella rete di raccolta:
- S5 rapporto
finanziario:
- J1 indice
lineare delle perdite totali [m²]:
- J2 indice
superficiale delle perdite totali [m]:
- J3 indice
lineare delle perdite in raccolta [m²]:
- J4 indice di
presenza di reflui neri raccolti:
- J5 indice
demografico di smaltimento nero [m³/ab]:
- I6 di eccedenza:
- note e commenti
del gestore:
N.B. per i sistemi
che interessano zone a forte presenza di popolazione fluttuante si richiama la
prescrizione contenuta al paragrafo 4.
NOTE:
(1) Vedi circolare ministero
LL.PP. 24 febbraio 1998, n. 105/UPP: "Nota esplicativa al decreto del
Ministero dei lavori pubblici 8 gennaio 1997, n. 99, recante: Regolamento sui
criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e
delle fognature".