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Il Piano d’azione per l’energia sostenibile della Comunità Montana di Scalve

The Sustainable Energy Action Plan of Scalve Community


MAURO ALBERTI*, MARTINO DAL VERME**, MATTIA MERLINI***

 

 

 

Abstract
The European project “ASPIRE (Achieving Energy Sustainability in Peripheral Regions of Europe)" will deliver Sustainable Energy Action Plans (SEAPs) for more effective use and management of energy resources in Communities in six countries: Cornwall – UK, Hiiumaa – Latvia, Rožnovsko – Czech Republic, Suupohja – Finland, Val di Scalve – Italy, Värmland – Sweden). The partnership identifies communities in peripheral areas of the EU. The communities are at different stages of development in their use of renewable energy technologies and rational use of energy.
The SEAPs aim to reduce the emissions of carbon-dioxide by at least 5 per cent, through the implementation of actions taken by the six Communities.


Keywords: Sustainable Development, Sustainable Energy, Renewable Energy, Energy Efficiency, Capacity Building, Energy Awareness.
 


INTRODUZIONE – LA COMUNITÀ MONTANA DI SCALVE

La Comunità Montana di Scalve (CMS) è un ente locale territoriale istituito nel 1973, collocato all’estremo nord-orientale della Provincia di Bergamo (Figura 1), ai confini con la Provincia di Sondrio e quella di Brescia. La Comunità Montana comprende il territorio di quattro Comuni: Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve, per una superficie territoriale complessiva di 140,41 km2 (5,16% del territorio provinciale).

 

 

Figura 1: Collocazione della Comunità

Montana rispetto alla Regione Lombardia

Figura 2 : Morfologia della Val di Scalve


.


Il territorio (Figura 2), caratterizzato da forti declivi, con notevoli variazioni di quota all’interno dei Comuni, si estende nella parte superiore del bacino idrografico del Fiume Dezzo, affluente di destra del Fiume Oglio. La vetta più alta è il Monte Gleno quota 2.883 m s.l.m, mentre la quota più bassa del bacino è il fondovalle a quota 598 m s.l.m. Circa il 92% del territorio ha una quota superiore ai 1000 m s.l.m., ed il 20% superiore a 2000 m s.l.m.
La struttura economica della Val di Scalve è storicamente legata al settore minerario (questa zona è sempre stata ricca di minerali di ferro) e quello agro-silvo-pastorale.
Attualmente, essendo quasi cessata l’attività estrattiva, i principali settori sui quali si basa l’economia locale sono:
• il comparto manifatturiero;
• l’industria del turismo.
Nella Comunità Montana di Scalve sono attive, secondo il Censimento dell’Industria e dei Servizi (2001) circa 400 unità locali (oltre alle aziende agricole), che occupano 1300 persone1. Si noti che questo valore non corrisponde al numero degli occupati residenti in Val di Scalve, ma unicamente di coloro che lavorano all’interno dei confini della Comunità Montana. Rispetto al precedente censimento, il numero di unità locali è aumentato del 3% (mentre a livello provinciale si è registrato un aumento del 22%), ma al contempo si osserva una diminuzione del 4% degli addetti (aumentati del 14% nella Provincia di Bergamo).
• In base al Censimento dell’Agricoltura dell’ISTAT del 2000, nella Comunità Montana di Scalve risulta una superficie agricola utilizzata (SAU) pari a 3.600,2 ha, che costituisce il 25,6% dell'intero territorio (si veda anche Tabella 1). Prati permanenti e pascoli incidono per il 99,9% sulla SAU complessiva; rispetto al 1990 è diminuita la relativa superficie (-5,7%).
• Scompare invece la superficie destinata a seminativi, che comunque rappresentava una percentuale irrilevante del totale SAU nel decennio precedente.

 



Tabella 1: Caratteristiche generali delle aziende agricole in Val di Scalve. Fonte: Censimento ISTAT dell’Agricoltura, 2000.

 

Comune

Numero Aziende

Superficie Totale (ha)

Superficie SAU (ha)

•Azzone

8

277

277

•Colere

4

32

31

•Schilpario

15

720

675

•Vilminore di Scalve

31

2.623

2.671

•Totale

58

3.652

3.600


Il numero complessivo di capi bovini, ovini e caprini nel 2006 è illustrato in Tabella 2.



Tabella 2: Consistenza degli allevamenti bovini, ovini e caprini nella Comunità Montana di Scalve, 2006.

 

 

Capi

Bovini

Capi < 2 anni
Femmine > 2 anni
Tori
Vacche da latte
Altre vacche
totale

219

39

9

347

36

650

Ovini
Caprini

 

317 + 1843 transumanti

304 + 183 transumanti

Fonte: Comunità Montana di Scalve.



Il progetto ASPIRE

Il progetto “ASPIRE (Achieving Energy Sustainability in Peripheral Regions of Europe)” (www.aspire-project.eu/) rientra nel programma comunitario “EIE - Energia Intelligente per l’Europa”, programma pluriennale volto a favorire lo sviluppo sostenibile in ambito energetico.
"ASPIRE” è finalizzato a promuovere l’utilizzo intelligente delle risorse energetiche attraverso lo studio di Piani d’azione energetici sostenibili nelle Comunità partecipanti di sei Paesi membri: Finlandia, Italia, Lettonia, Regno Unito, Repubblica Ceca e Svezia. Le Comunità coinvolte presentano volutamente aspetti differenti, sia per quanto riguarda le condizioni climatiche e territoriali (aree montane/rurali, regioni marine, ecc.) che per quelli prettamente tecnologici legati all’utilizzo, produzione e distribuzione dell’energia, ma sono tutte caratterizzate da una significativa marginalità rispetto ai centri economici dei rispettivi Paesi.
I Piani d’azione definiranno le azioni che dovranno essere intraprese dalle Comunità al fine di ridurre i consumi dei combustibili fossili approssimativamente del 5% in un orizzonte di medio periodo (5 anni).

 



In particolare, con il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, la Comunità Montana di Scalve ha perseguito, da un lato la possibilità di incrementare il ricorso alle fonti rinnovabili, e dall’altro l'opportunità di ridurre l'elevato consumo di energia nel settore abitativo (sensibilmente maggiore della media della Regione Lombardia). Tra le fonti rinnovabili più promettenti si sono evidenziate:
- energia solare (sia per la produzione di energia elettrica che termica);
- biomassa di origine vegetale ed animale, per processi termici e digestione anaerobica;
- idroelettrica, soprattutto in applicazioni innovative di piccola taglia, ed in relazione al supporto che il Piano d’Azione potrà fornire al processo autorizzativo degli impianti già proposti.
In aggiunta, è chiara anche l’esigenza di individuare interventi finalizzati al contenimento dei consumi energetici, principalmente delle abitazioni. Una serie di interventi basati sulle risorse sopra specificate avrebbe anche lo scopo di:
- rivitalizzare il settore selvicolturale, stimolando tagli colturali, atti a sostenere anche il locale settore di lavorazione del legno;
- sostenere il settore agricolo - zootecnico, come elemento fondamentale di cura del territorio, e quindi di salvaguardia dell’attrattività del luogo verso il turismo;
- intraprendere programmi di riduzione dei consumi energetici degli edifici, rispondendo così a necessità di contenimento dei costi energetici che tipicamente gravano sulle popolazioni di montagna, ed agli obiettivi di miglioramento della qualità ambientale che l’area si pone.

Di seguito si presentano i risultati del progetto, ovvero l'analisi energetico - territoriale della Comunità Montana e il processo di definizione e adozione del Piano d'azione che è derivato dalla suddetta fase di analisi.


Analisi energetico-territoriale della comunità montana di scalve

L’analisi del territorio ha evidenziato i tratti caratteristici delle are montane, già per altro menzionati nel PSSE (Piano di Sviluppo Socio Economico):
- bilancio della popolazione tendenzialmente negativo;
- forte presenza di superfici boscate, che coprono circa il 45% del territorio;
- orientamento prevalentemente zootecnico del settore primario, che negli ultimi anni sembra in crisi (diminuzione dei capi bovini tra il 2000 ed il 2006 del 25%);
- forte vocazione turistica sia in stagione invernale che estiva.

Per quanto riguarda le risorse di interesse energetico risultanti dall’analisi si ricorda:
- la presenza di numerosi corsi d’acqua con ampi dislivelli;
- l’ampia disponibilità di biomassa forestale per usi energetici, stimata in circa 3.300 t/anno;
- la produzione annua di circa 7.900 t di reflui zootecnici;
- l’esposizione particolarmente favorevole di numerosi centri abitati per l’installazione di pannelli solari;
- la disponibilità di circa 2.600 t/anno di residui di prima lavorazione del legno.

L’analisi energetica, realizzata nel corso del 2007-2008, ha riguardato tutti settori della produzione, distribuzione e uso delle diverse forme di energia (combustibili fossili, energia elettrica, energie rinnovabili) e ha permesso di definire un bilancio energetico semplificato, strumento indispensabile per individuare le opportune azioni di intervento.
 


Figura 3 Fonte: Progetto ASPIRE, www.aspire-project.eu/




Dal bilancio si evince che (si veda anche Figura 3):

- circa il 75% dell’energia primaria consumata o trasformata è importato dall’esterno. (69% delle importazioni è destinato al settore dei trasporti);
- circa il 22% dell’energia primaria è utilizzato per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (idroelettrico). L’energia da fonte idrica prodotta è superiore ai consumi elettrici interni alla Comunità. Le esportazioni verso l’esterno corrispondono al 58% dell’energia prodotta;
- le fonti energetiche rinnovabili rappresentano il 26% del consumo interno lordo di energia (cioè depurato dall'energia in uscita);
- i consumi finali sono così suddivisi:
o Il 56% è destinato ai trasporti,
o Il settore civile (residenziale, pubblico, e servizi) assorbe all'incirca il 36% (il 31% assoluto essendo destinato al solo settore residenziale),
o Il settore industriale assorbe circa il 7%
o Il comparto agricolo consuma l’1%;
- il settore dei trasporti rappresenta all'incirca il 56% dei consumi finali. Tuttavia l'analisi dei consumi per questo comparto è alquanto problematica, a causa della difficoltà nell’assegnare una collocazione geografica ai consumi. Le difficoltà inoltre sono inasprite dal fatto che l’area in esame è di dimensioni molto ridotte ed è posta ai margini della rete stradale principale.
Inoltre, dall'analisi si rileva che consumi procapite stimati per la Val di Scalve sono tre volte superiori al valore medio per la Regione Lombardia.
In sintesi, i più importanti (in termini di quantità coinvolte e impatti sul territorio della Comunità Montana) ambiti di consumo lordo di energia sono a) la produzione di energia elettrica, b) gli usi urbani e residenziali e c) i trasporti.

Processo di definizione ed adozione del piano d’azione
La Comunità Montana ha individuato le principali criticità e gli interventi ritenuti prioritari, anche attraverso un costante e proficuo dialogo con gli attori coinvolti, sopra tutti i Sindaci dei Comuni.
Il processo di dialogo e confronto ha portato alla stesura del Piano d’Azione approvato ed adottato formalmente dalla Comunità Montana e dai Comuni.
Azioni di carattere generale, Fase I

 

Azione

Ente responsabile

Costo
previsto

• Certificazione energetica degli edifici pubblici esistenti.

Comuni/Comunità

Montana
 

8.000 €

• Attività di informazione su tecnologie ed eventuali meccanismi di

incentivazione

Comuni/Comunità 
. Montana

500 €

• Promozione della costruzione dell’impianto idroelettrico da installarsi

nel Comune di Azzone.

Comunità Montana

1.500 €

• Promozione della costituzione di un consorzio forestale che gestisca i

boschi della Valle.

Comunità Montana

2.000 €



Azioni di carattere generale, Fase II

 

Azione

Ente responsabile

Costo

1 - Incremento delle prestazioni energetiche degli edifici

 

 

• Studio di regolamenti edilizi che incentivino l’incremento dell’efficienza energetica.

Comuni

0
 

• Stipula di contratti di servizio energia con precisi obiettivi di risparmio energetico per gli edifici di proprietà comunale.

Comuni/ Comunità Montana

0

• Valutazione della creazione di una società di servizi energetici rivolti ad utenze pubbliche e private.

Comunità Montana

Da valutare

2 - Sviluppo sostenibile di risorse legnose locali

 

 

• Analisi dettagliata sul reale utilizzo di biomasse legnose nel settore residenziale, e sugli apparecchi di combustione.

Comunità Montana/Comuni

Da valutare

• Interventi per incrementare l’efficienza degli apparecchi esistenti.

Comunità Montana/Comuni

Da valutare

• Promozione dell’installazione di nuovi impianti alimentati a biomasse in edifici pubblici e privati.

Comunità Montana/Comuni

Da valutare

3 - Promozione di iniziative di riduzione dei consumi del settore dei trasporti

 

 

• Organizzazione di attività di informazione sulle modalità di guida ed accorgimenti nella manutenzione dei veicoli che consentono riduzioni dei consumi.

Comunità Montana

Da valutare
 

• Valutazione della riduzione dei consumi energetici dei mezzi di proprietà della Comunità Montana.

Comunità Montana

Da valutare

4 - Gestione sostenibile degli impianti idro-elettrici esistenti e programmazione di nuove installazioni

 

 

• Definizione di un programma di nuove installazioni innovative, su acquedotti comunali, fognature o corsi d’acqua naturali, d’accordo con il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche e la Provincia.

Comuni/ Comunità Montana/ Provincia/Regione

Da valutare

5 - Promozione dell’energia solare

 

 

• Pianificazione dell’installazione di impianti fotovoltaici, per un totale di circa 650 kWp.

Comuni/Comunità Montana

Da valutare
 

• Valutazione delle migliori utenze per la realizzazione di collettori solari termici, con l’obiettivo di raggiungere 1500 m2 .

 Comuni/Comunità Montana

Da valutare

• Avvio di attività di supporto, che comprendono divulgazione, supporto tecnico ed amministrativo, monitoraggio delle prestazioni.

Comunità Montana

Da valutare

6 - Promozione dell’utilizzo del biogas

 

 

• Studio per la realizzazione di impianti di biogas alimentati con liquami zootecnici, biomasse vegetali residuali; rifiuti biogenici; fanghi di depurazione di acque reflue urbane.

Comunità Montana

Da valutare

7 - Programmazione di attività strategiche: supporto, informazione, educazione in campo energetico

 

 

• Istituzione di una riunione assembleare periodica sul tema della sostenibilità energetica.

Comuni/Comunità Montana

Da valutare

• Ricorso congiunto dei Comuni, attraverso la Comunità Montana, a strumenti di finanziamento/incentivazione

Comuni/Comunità Montana

Da valutare

• Istituzione di attività educative per le scuole in materia di energia.

Comunità Montana

Da valutare

• Finanziamento di una borsa di studio relativa a materie energetiche, riservata a giovani scalvini.

Comuni/Comunità Montana

Da valutare

• Inserimento in ogni bando pubblico per la fornitura di beni e servizi di criteri di sostenibilità energetica.

Comuni/Comunità Montana

Da valutare

• Creazione di una struttura interna alla Comunità Montana che si occupi dell’attuazione del presente Piano

Comunità Montana

Da valutare



Azioni collegate con l’accordo di programma con la Regione Lombardia ai sensi della Deliberazione della Giunta N° VIII/005320 del 2 agosto 2007
 

Azione

Ente responsabile

Costo
previsto

• Realizzazione di un impianto cogenerativo alimentato a biomasse legnose.

Comunità Montana

2,6 M€ 

• Realizzazione e conduzione di un impianto di digestione anaerobica di reflui zootecnici.

Comunità  Montana

1,35 M€




Conclusioni

Il progetto di sviluppo di un piano d'azione per l'energia sostenibile della Comunità Montana di Scalve ha permesso, anche attraverso l’analisi energetica del territorio, di giungere alla definizione organica e complessiva di una serie di azioni, coinvolgenti operatori privati ed enti pubblici, e che dovranno essere meglio definite e concordate nei prossimi mesi, che dovrebbero portare alla razionalizzazione della produzione e del consumo di energia, ma anche al raggiungimento di altri obiettivi quali:
- implementare progetti pilota dimostrativi della fattibilità nella produzione e uso di fonti energetiche alternative e del ruolo decisivo che il risparmio energetico svolge nei comportamenti dei singoli e delle collettività;
- sostenere e supportare enti pubblici e privati nella pianificazione delle loro attività di risparmio, produzione e distribuzione di energia (amministratori, artigiani, imprese, agricoltori, industriali e singoli cittadini);
- contribuire a modificare i comportamenti e gli atteggiamenti dei cittadini nei confronti del consumo, risparmio e produzione di energia affinché partecipino attivamente al successo degli obiettivi previsti da un Piano Energetico che vuole essere condiviso con tutti gli attori locali.

 

 

* Esperto pianificazione energetica, alberti@cti2000.it
** Esperto sviluppo impianti a fonte rinnovabile, m.dalverme@gmail.com
*** Esperto efficienza energetica edifici, mattia.merlini@gmail.com
 

1 Questo valore non comprende gli addetti del settore agricolo, in quanto non è stato possibile ottenere dati che identifichino le persone impiegate a tempo pieno nel settore.



Pubblicato su www.AmbienteDiritto.it il 02/10/2009

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