Influenza dell'evoluzione quali-quantitativa dei rifiuti solidi urbani (RSU) sulla gestione degli stessi
Influence of the what-quantitative evolution of the municipal solid waste on the management of the same
Domenico Lostrangio*- Rocco Pandolfo**
Abstract
The present work wants to focus on the question related to the forecast,
on long term, of the what-quantitative evolution of the municipal solid waste (MSW),
finalized to the planning of the management and treatment of the same.
Proceeds to realize a picture of the what-quantitative evolution of the
municipal solid waste products in Italy in base to the data presents in
literature, and following the analysis detailed of the what-quantitative
evolution of the MSW produced in the province of Potenza in the Provincial Plan
of Management waste, tool of long planning (2002-2012).
Departing from the actual state during the editing of the Plan (2001), the
respect of the what-quantitative evolution of the MSW has been effected in the
province of Potenza within 10 years up to 2012. Since in an interval of time
therefore along, the economic conditions can vary associate, have been carried
out, where possible, compare with the real situation. Such comparison has
underlined a difference of the real situation from her anticipated from the plan
mainly owed to two causes:
>negative trend of growth of the population in the province of
Potenza;
>economic crisis that is verified in the last years with consequent
growth zero of the GDP to the actual state.
Departing from the real data to disposition finally proceeds to the new respect
of the evolution of the production of the waste in the brief period (2006-2009).
1. Premessa
Le amministrazioni locali si confrontano da tempo con il problema della gestione
dei rifiuti urbani, incontrando spesso numerose difficoltà. Per alcuni versi
tale attività si differenzia in maniera sostanziale dalle normali gestioni che
un'amministrazione affronta quotidianamente, o che ha affrontato già da lungo
tempo, e sulle quali esiste una certa esperienza ben sedimentata. Tale
differenza può essere attribuita a due fattori principali: la difficoltà di
prevedere la generazione dei rifiuti e la loro differenziazione sul territorio
amministrato; gli aspetti tecnologici piuttosto complessi che caratterizzano le
operazioni di smaltimento dei rifiuti che spesso vengono sottovalutati. Il
risultato di questa situazione è che molte volte le amministrazioni locali
considerano fatale la generazione dei rifiuti e poco influenzabile il livello
della loro differenziazione, per poi concentrarsi quasi esclusivamente sul
problema dello smaltimento, che è abbastanza complesso così da portare
facilmente le amministrazioni a scelte non adatte alla condizione del proprio
territorio.
Il problema in realtà è di avere una visione globale appropriata del sistema
rifiuti in un certo territorio che permetta il giusto orientamento della
gestione che si vuole adottare mettendo al centro del sistema non il problema
dello smaltimento, ma la questione della generazione e della differenziazione
dei rifiuti e quindi le possibilità di influenzarle.
La pianificazione della gestione dei rifiuti deve garantire una forte
flessibilità al sistema di trattamento e smaltimento, in modo tale che questo
possa adattarsi all'evoluzione quantitativa e qualitativa dei rifiuti, ai
rendimenti di raccolta differenziata, alle nuove opportunità tecnologiche. In
tale ottica conoscere la quantità, ma anche la composizione merceologica, dei
rifiuti prodotti è fondamentale per il dimensionamento e l'organizzazione dei
sistemi di gestione dei rifiuti; infatti la produzione dei rifiuti influenza la
taglia degli impianti da realizzare (sia di trattamento che di smaltimento),
mentre le caratteristiche qualitative influenzano la scelta sul tipo di sistema
di trattamento da realizzare.
Da quanto detto, appare chiaro che le variazioni dei rifiuti solidi urbani,
intese sia in termini quantitativi che qualitativi, influenzano fortemente i
sistemi di gestione. È quindi fondamentale, oltre che individuare la taglia
ottimale degli impianti, anche individuare le tecnologie più appropriate per il
trattamento e/o smaltimento dei rifiuti, in funzione della loro composizione.
Sino ad oggi i rischi derivanti dall'incertezza sull'evoluzione
quali-quantitativa era minimizzata almeno nel breve termine, dalla possibilità
di ricorrere sempre e comunque allo smaltimento in discarica, data la forte
flessibilità gestionale. Tuttavia, questa soluzione, per condivisibili ragioni
ambientali oltre che per obblighi di legge, è attualmente preclusa.
Sotto il profilo dell'affidabilità, flessibilità e sicurezza del sistema si può
osservare che:
> un sistema basato esclusivamente sui trattamenti
meccanico-biologici consente di utilizzare processi tecnologici intrinsecamente
flessibili (la loro potenzialità è in primo luogo determinata dai turni di
funzionamento), di rapida realizzazione e meno sensibili al tasso di utilizzo;
> un sistema imperniato esclusivamente sul ricorso
all'incenerimento del rifiuto residuo (o su ipotesi di pre-trattamento molto
limitate) non ha caratteristiche di flessibilità ed espone al tempo stesso al
rischio di un sottodimensionamento.
Da quanto finora esposto appare chiaro che il Sistema Integrato per la Gestione
dei rifiuti garantisce al massimo flessibilità e sicurezza.
Come sopra accennato, al fine di garantire una corretta gestione dei rifiuti è
necessario non solo conoscerne la produzione e la composizione al momento della
progettazione del sistema di gestione, ma sarebbe opportuno eseguire studi
preliminari sulle possibili evoluzioni future, in modo da poter predisporre un
sistema gestorio elastico che sia possibile tarare in funzione del tipo di
rifiuto da trattare, evitando così un eccessivo spreco di risorse.
2. La produzione dei rifiuti
solidi urbani in Italia
Conoscere la quantità di rifiuti prodotti è fondamentale per organizzare la
gestione e, in particolare, per un adeguato dimensionamento degli impianti di
smaltimento.
La produzione di RSU in Italia è passata dai 14 milioni di tonnellate del 1979,
ai 31 milioni di tonnellate del 2004. In questo intervallo di tempo la
popolazione è rimasta però praticamente stabile (56-57 milioni di abitanti), per
cui mentre nel '79 ogni persona produceva mediamente 0,6-0,7 kg di rifiuti al
giorno, nel 2003 ne ha prodotti circa 1,49 kg.
Il trend di crescita è da attribuirsi essenzialmente alle seguenti
ragioni:
> aumento dei prodotti di consumo sia come tipologia, sia come
quantità;
> profonda trasformazione delle modalità di consumo e di distribuzione
anche legata all'affermazione della società "usa e getta";
> diminuzione del ciclo di vita dei prodotti;
> impiego massiccio degli imballaggi.
La tendenza che viene a delinearsi appare connessa, sia a livello nazionale sia
su scala regionale, agli andamenti dei principali indicatori socio-economici, da
cui si rileva che la crescita o il calo dei consumi si riflette su una maggiore
o minore propensione alla produzione di rifiuti.
Fig. 2.1 - Andamento della produzione di RSU in Italia 1995 al 2004 (fonte: Apat)
I dati di produzione di rifiuti
urbani per macroarea geografica evidenziano, tra il 2003 e il 2004, una crescita
più rilevante al Sud e una sostanziale stabilità al Nord e al Centro. La
produzione complessiva delle regioni del Nord si colloca intorno a 14 milioni di
tonnellate, mentre quella delle regioni del centro Italia a circa 6,9 milioni di
tonnellate; il Sud del Paese, dal canto suo, fa registrare una generazione pari
a circa 10,2 milioni di tonnellate. I valori di produzione assoluta sono,
ovviamente, fortemente influenzati dalle differenti dimensioni territoriali e di
popolazione delle tre macroaree geografiche: al Nord, infatti, risiede il 45%
circa della popolazione nazionale e al Sud quasi il 36%, a fronte di una quota
di poco superiore al 19% per quanto riguarda il Centro.
Al fine di valutare la produzione dei rifiuti svincolandola dal livello di
popolazione residente, si deve pertanto ricorrere ad un'analisi dei dati
relativi al pro-capite. In questo caso, i maggiori valori di produzione nel
2003, si riscontrano per il Centro con 600 kg/abitante per anno, i più bassi per
il Sud con 479 kg/abitante per anno, il Nord dal conto suo fa registrare una
produzione pro-capite pari a 528 kg/abitante per anno. Su scala nazionale il
valore di produzione pro-capite dei rifiuti urbani, sempre riferito al 2003, si
attesta a 524 kg/abitante per anno.
Analizzando i dati a livello regionale, si nota che c'è una maggiore produzione
pro-capite dei rifiuti nelle regioni più produttive e con consumi più elevati.
Fig. 2.2 - Andamento produzione
della pro-capite dei RSU per macroarea geografica dal 1991 al 2003 (fonte Apat)
Fig. 2.3 - Andamento della produzione pro-capite (kg/ab*d) di RSU in Italia dal 1991 al 2003 (fonte: Apat)
Vista la crisi economica che negli
ultimi anni ha investito l'Europa ed in particolare l'Italia, con conseguente
riduzione del PIL e quindi dei consumi, si può ipotizzare un ulteriore
rallentamento del trend di crescita dei rifiuti, se non addirittura una
riduzione della produzione degli stessi.
3. Composizione merceologica dei
rifiuti solidi urbani in Italia
Sapere qual è la composizione dei RSU è altresì indispensabile al fine di
programmarne al meglio la gestione e, dunque, lo smaltimento ed il riciclaggio.
La qualità merceologica e chimico-fisica dei rifiuti solidi urbani è anch'essa,
come la produzione, fortemente influenzata dal tenore di vita della popolazione
e quindi dall'andamento dell'economia dello Stato o Regione in cui essa vive. In
particolare al miglioramento del tenore di vita corrisponde normalmente:
> un incremento all'uso dei materiali da imballaggio (carta e plastica in
particolare);
> un decremento della frazione organica umida (conseguente alla sempre più
diffusa abitudine di acquistare cibi già lavorati);
> un aumento dei materiali tessili e materiali inerti (specie vetro da
imballaggio);
> conseguente riduzione dell'umidità ed aumento del potere calorifico del
rifiuto.
La qualità è influenzata anche da iniziative di raccolta di frazioni di rifiuti
alla fonte (raccolta differenziata).
Oltre alla classificazione merceologica, è importante conoscere i parametri
chimico-fisici dei RSU per valutare, all'interno delle diverse soluzione
tecniche di trattamento finale, quelle più appropriate per ognuna delle frazioni
costituenti il rifiuto. Sotto questo aspetto il rifiuto è considerato come una
miscela di sostanze combustibili ed incombustibili, caratterizzate dal grado di
umidità e dal potere calorifico. Mediante pretrattamenti di vagliatura,
utilizzando opportune dimensioni delle maglie, è possibile ottenere flussi con
caratteristiche appropriate al tipo di smaltimento finale desiderato (
trattamento termico, riciclaggio, produzione di RDF, compostaggio ): infatti le
caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche dei vari flussi selezionati sono
strettamente legate alle dimensioni delle frazioni componenti i rifiuti solidi
urbani.
Le classi merceologiche individuate dal CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche
sono sette, quali: frazione organica, materiali cellulosici, materiali plastici,
materiali ferrosi, legno e tessili, tessili, inerti vari e sottovaglio a 20 mm.
I grafici che seguono (Figg. 3.1, 3.2 e 3.3) illustrano l'evoluzione della
composizione merceologiche di RSU in Italia rilevata ogni dieci anni a partire
dal 1976.
Fig. 3.1 - Composizione merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 1976 (fonte: CNR)
Fig. 3.2 - Composizione merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 1986 (fonte: CNR)
Fig. 3.3 - Composizione merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 1996 (fonte: CNR)
Analizzando i dati precedenti, si
può notare come in vent'anni si sia verificata una sensibile riduzione della
quantità di rifiuti organici ed un forte aumento della carta e delle materie
plastiche, a causa della presenza sempre più massiccia degli imballaggi nei
rifiuti urbani, che sono realizzati in prevalenza con carta e plastica. Il calo
della sostanza organica, in termini percentuali, e l'aumento di carta e plastica
ha provocato una diminuzione dell'umidità ed un incremento del potere
calorifico.
Infine, mediante la tabella seguente, è possibile osservare come in vent'anni
(1975-1995) sia cresciuta la produzione pro-capite di alcune frazioni
merceologiche
Tabella 3.1 - Incremento in peso della singola frazione merceologica in Italia nell'arco di vent'anni
(Fonte: sito web "informa rifiuti")
Frazione |
Produzione (g/ab*d) |
organico |
da 326 a 394 |
cartone |
da 95 a 380 |
plastica |
da 41 a 216 |
vetro |
da 13 a 108 |
metalli |
da 16 a 54 |
legno |
da 16 a 54 |
Dalla tabella si evince che la quantità di organico prodotta in valore assoluto non è diminuita, anzi è aumentata, ma tale aumento è molto inferiore rispetto all'aumento delle altre frazioni (soprattutto imballaggi: carta e plastica), quindi relativamente alla presenza delle altre frazioni la produzione di organico risulta in calo.
Fig. 3.4 - Composizione
merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 2000 (fonte: Federambiente)
L'evoluzione quali-quantitativa dei rifiuti solidi urbani negli anni è tale da richiedere profondi mutamenti delle strategie di gestione dei sistemi di raccolta e funzionamento degli impianti di trattamento e smaltimento.
4. Evoluzione della produzione dei rifiuti solidi urbani nella provincia di
Potenza
La provincia di Potenza ha una superficie di 6.548,26 km2, una popolazione
di 392.218 abitanti al 31/12/2004 (fonte: ISTAT) ed è composta da 100 comuni con
caratteristiche territoriali e socio-economiche estremamente differenti.
Fig.4.1 - Estensione dei confini dei comuni della provincia di Potenza
Il Piano Provinciale di Gestione Rifiuti (PPGR) è stato adottato dal Consiglio
Provinciale il 30/04/2002 e raccoglie i principi ispiratori della normativa
comunitaria e nazionale, attuando le indicazioni contenute negli strumenti di
pianificazione regionale. Il Piano rappresenta uno strumento di lunga
programmazione; infatti, esso programma la gestione dei rifiuti nella provincia
di Potenza nell'arco di 10 anni (2002-2012).
Per una corretta pianificazione e progettazione di un sistema gestione rifiuti,
occorre conoscere l'evoluzione quali-quantitativa degli stessi nel periodo in
esame.
L'approccio utilizzato durante la redazione del PPGR è consistito
nell'ipotizzare, oltre ad un incremento della produzione totale dei rifiuti,
anche uno scenario di incrementi differenziati per ogni frazione merceologica,
compatibilmente con i dati disponibili in letteratura.
La produzione dei rifiuti solidi urbani è dipendente da diversi parametri
correlabili non solo all'andamento demografico nel tempo e nello spazio, ma
anche a macro fattori di natura socio economica (drivers), quali la presenza dei
particolari attività economiche e produttive, ai comportamenti di consumo delle
famiglie ed alle attitudini della popolazione al consumo di beni durevoli e non.
Sui dati grezzi si è proceduto ad una prima operazione di "bonifica" dei valori
ritenuti poco attendibili: le produzioni giornaliere pro-capite dichiarate
inferiori a 0,6 Kg sono poste proprio uguali a 0,6 Kg/ab*d, considerando questa
come la minima quantità di rifiuti ragionevolmente prodotta in un ambito urbano
da ogni cittadino nel giorno medio.
Il passo seguente all'acquisizione informatica e di bonifica dei dati è stato
quello di aggregare i comuni in base al numero di abitanti. Infatti, benché si
riconosca la non necessaria causalità del rapporto tra crescita demografica e
produzione di rifiuti, dall'analisi dei dati appare evidente che tale relazione
è particolarmente palese per i comuni della Basilicata a causa, principalmente,
della ridotta presenza di esercizi ed attività terziarie nei comuni più piccoli.
A prescindere dalle peculiarità geografiche e del tessuto socio-economico di
ciascun comune, le produzioni di rifiuti sono apparse assimilabili per i comuni
di dimensioni demografiche confrontabili.
I 100 comuni della provincia di Potenza, sulla base della popolazione residente
sono stati quindi suddivisi in quattro classi:
> Comuni con meno di 2000 abitanti;
> Comuni di popolazione compresa tra 2000 e 10000 abitanti;
> Comuni di popolazione compresa tra 10000 e 20000 abitanti;
> Comuni con più di 50000 abitanti.
Una volta classificati i comuni della Provincia, si procede ad un ulteriore
bonifica dei dati di produzione rifiuti, assumendo per ognuna di esse un valore
minimo di produzione; nello specifico, i valori minimi di produzione assunti, in
termini di kg/abitante giorno sono: 0,60, 0,80, 1,00 1,10, corrispondenti
rispettivamente alle classi di abitanti : <2000, 2000-10000, 10000-50000,
>50000.
Dall'analisi della classificazione effettuata emerge la grande dispersione della
popolazione, e conseguentemente dei centri di produzione di rifiuti, sul
territorio regionale. Per i comuni per i quali i dati relativi alla produzione
non sono stati disponibili si è proceduto ad una stima sulla base dei dati noti.
La bontà della stima eseguita, risulta accresciuta dall'elevata percentuale di
comuni di ciascuna delle classi individuate, aventi produzioni annue di rifiuti
dichiarate. La stima delle produzioni di ciascun comune è stata ottenute per
regressione lineare sulla popolazione a partire dalle quantità note di
produzione di rifiuti e delle rispettive popolazioni.
Nelle sottostanti tabelle viene riportata l'ipotesi, contenuta nel Piano
Provinciale di Gestione Rifiuti, di evoluzione della produzione pro-capite (kg/ab*d)
dei rifiuti solidi urbani per classi di abitanti nella provincia di Potenza.
Tabella 4.1 - Produzione di RSU nelle provincia di Potenza per classi di
abitanti dal 2001 al 2006
Produzione pro-capite (kg/ab*d) |
||||||
Classi di abitanti |
Anni |
|||||
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
|
<2000 |
0,75 |
0,77 |
0,79 |
0,82 |
0,84 |
0,87 |
2000-10000 |
0,81 |
0,83 |
0,86 |
0,88 |
0,91 |
0,94 |
10000-50000 |
1,02 |
1,05 |
1,08 |
1,11 |
1,15 |
1,18 |
>50000 |
1,16 |
1,20 |
1,23 |
1,27 |
1,31 |
1,35 |
Media provinciale |
0,91 |
0,94 |
0,97 |
1,00 |
1,03 |
1,06 |
Tabella 4.2 - Produzione
di RSU nelle provincia di Potenza per classi di abitanti dal 2007 al 2012
Produzione pro-capite (kg/ab*d) |
||||||
Classi di abitanti |
Anni |
|||||
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
|
<2000 |
0,89 |
0,92 |
0,95 |
0,98 |
1,01 |
1,04 |
2000-10000 |
0,97 |
0,99 |
1,02 |
1,06 |
1,09 |
1,12 |
10000-50000 |
1,22 |
1,25 |
1,29 |
1,33 |
1,37 |
1,41 |
>50000 |
1,39 |
1,43 |
1,47 |
1,52 |
1,56 |
1,61 |
media provinciale |
1,09 |
1,12 |
1,16 |
1,19 |
1,23 |
1,26 |
Si osserva, che la produzione
pro-capite aumenta con l'aumentare della popolazione dei centri urbani, a causa
dello stretto rapporto tra questi ultimi e le condizioni socio-economiche (e
quindi capacità di spesa).
Fig. 4.2 - Andamento della produzione dei RSU nella provincia di Potenza,
previsto dal PPGR
E' stato stimato, nel medio
termine, un tasso di crescita annuo della produzione pari al 3%; si può notare
come dagli attuali 1,03 kg/ab*d si arriverebbe a 1,26 kg/ab*d nell'arco di 7
anni.
Nella seguente tabella vengono riportatati i dati reali, che si hanno a
disposizione, relativi alla produzione dei RSU.
Tabella 4.3 - Produzioni assolute e pro-capite di RSU nella provincia di Potenza
Anno |
Abitanti |
Produzione di RSU (t) |
Produzione di RSU (Kg/ab*y) |
Produzione di RSU (Kg/ab*d) |
2000 |
394.752 |
136.307 |
345,3 |
0,95 |
2001 |
393.172 |
137.882 |
350,7 |
0,96 |
2002 |
392.713 |
139.571 |
355,4 |
0,97 |
Fonte: Apat |
||||
2003 |
392.754 |
132.000 |
335,8 |
0,95 |
Fonte: ATO Rifiuti n° 1 della Regione Basilicata |
Attraverso il seguente grafico viene rappresentato l'andamento della produzione pro-capite (kg/ab*d) dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Potenza dal 2000 al 2003.
Fig. 4.3 - Andamento della produzione pro-capite (kg/ab*d) di RSU nella provincia di Potenza dal2000 al 2003
In base ai dati a disposizione si
può elaborare una stima attendibile di evoluzione della produzione dei rifiuti
solidi urbani nella provincia di Potenza nel breve periodo, cioè nel periodo che
va dal 2006 al 2009.
Tuttavia ad oggi la stima dell'evoluzione della produzione dei RSU, contenuta
nel PPGR, non appare del tutto rispettata; infatti, dagli ultimi dati raccolti
si evince che nel breve periodo (2006-2009), vi sia una riduzione della
produzione in termini assoluti (t/a), legata al calo della popolazione stimata
su scala provinciale pari al 1,28 % annuo (fonte Istat), mentre in termini
pro-capiti (kg/ab*d) vi sia una costanza nella produzione dei RSU, che si
attesta intorno a 0,96 kg/ab*d, facilmente spiegabile con la diminuzione dei
consumi (mancata crescita del PIL locale, in linea con l'andamento nazionale).
I dati di produzione dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Potenza,
relativi agli anni 2004 e 2005, confermano l'andamento stimato.
Fig. 4.4 - Evoluzione della produzione di RSU nella provincia di Potenza nel
breve termine
Per quanto la composizione dei
rifiuti solidi urbani, nel Piano Provinciale di Gestione Rifiuti viene riportata
una previsione dell'evoluzione degli stessi per classi di abitanti fino all'anno
2012.
Tali valutazioni si basano sui dati qualitativi indicati dal Piano Regionale di
Gestione relativi all'anno 1998 e ritenuti validi fino all'anno 2000,
successivamente sono stati adottati dei modelli previsionali il cui
funzionamento è basato sull' incremento differenziato delle singole frazioni
merceologiche, basandosi sugli indicatori di natura socio economica (drivers),
di cui si è parlato in precedenza.
Le classi merceologiche considerate sono sette, in particolare: organico, carta,
plastica, vetro, tessili, metalli e sottovaglio a 20 mm (tutto ciò che ha una
dimensione inferiore a 20mm).
Nei seguenti grafici viene rappresentata la variazione della composizione
merceologica dei rifiuti solidi urbani della provincia di Potenza fino al 2012,
per classe di abitanti, in termini di percentuale in peso per ogni singola
frazione.
Fig. 4.5 - Evoluzione di ogni
singola frazione merceologica (% in peso) per classe di abitanti <2000
Fig. 4.6 - Evoluzione di ogni
singola frazione merceologica (% in peso) per classe di abitanti 2000 - 10000
Fig. 4.7 - Evoluzione di ogni
singola frazione merceologica (% in peso) per classe di abitanti 2000 - 10000
Fig. 4.8 - Evoluzione di ogni singola frazione merceologica (% in peso) per classe di abitanti >50000
Si può notare dai precedenti grafici
come la produzione di organico diminuisca con l'aumentare delle classi di
abitanti, mentre al contrario aumentano le produzioni di carta e plastica
(imballaggi) e sottovaglio a 20 mm; si osserva, ancora, che per le altre
frazioni la produzione è pressoché costante (in base alle classi di abitanti
varia di poco). Tali andamenti sono giustificati dai parametri socio economici
presi in considerazione, infatti, è prevedibile che il consumo di carta e
plastica sia maggiore nei grossi centri, come la produzione di organico sia
maggiore nei piccoli centri.
Si osserva, infine, che la produzione della frazione organica nei centri con
meno di 2000 abitanti è inferiore a quella prevedibile, questo perché in tali
centri si effettua una forma di autorecupero dell'organico.
Tabella 4.4 - Produzione (% in peso) per ogni frazione merceologica dei RSU nell'imtera provincia di Potenza
Media provinciale |
Produzione per ogni singola frazione merceologica (% in peso) |
||||||
Anno |
Organico |
Plastica |
Carta |
Metalli |
Vetro |
Tessili |
Sottovaglio |
2001 |
35,1 |
11,4 |
18,3 |
3,8 |
5,9 |
5,9 |
19,6 |
2002 |
34,5 |
12,1 |
20,7 |
3,0 |
5,8 |
5,9 |
18,0 |
2003 |
33,7 |
12,7 |
21,4 |
3,0 |
5,6 |
6,1 |
17,5 |
2004 |
32,8 |
13,3 |
22,1 |
3,0 |
5,5 |
6,2 |
17,1 |
2005 |
32,0 |
14,0 |
22,7 |
3,1 |
5,3 |
6,3 |
16,6 |
2006 |
31,2 |
14,6 |
23,4 |
3,1 |
5,2 |
6,4 |
16,1 |
2007 |
30,4 |
15,3 |
24,0 |
3,1 |
5,0 |
6,5 |
15,7 |
2008 |
29,6 |
15,9 |
24,7 |
3,1 |
4,9 |
6,5 |
15,3 |
2009 |
28,8 |
16,6 |
25,3 |
3,1 |
4,8 |
6,6 |
14,8 |
2010 |
28,1 |
17,3 |
25,9 |
3,1 |
4,6 |
6,6 |
14,4 |
2011 |
27,3 |
18,0 |
26,5 |
3,0 |
4,5 |
6,6 |
14, |
2012 |
26,6 |
18,7 |
27,2 |
3,0 |
4,4 |
6,6 |
13,6 |
Nei grafici seguenti è rappresentata l'ipotesi di evoluzione della composizione di RSU (% in peso) nella provincia di Potenza dall'anno 2001 all'anno 2009.
Fig. 5.5 - Composizione merceologica di RSU prevista nella provincia di Potenza nell'anno 2001
Fig. 5.6 - Composizione merceologica di RSU prevista nella provincia di Potenza nell'anno 2006
Fig. 5.7 - Composizione merceologica di RSU prevista nella provincia di Potenza nell'anno 2009
In assenza di campagne sperimentali,
per l'individuazione delle caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche dei
RSU, sono state assunte come attendibili quelle previste dal PPGR, in linea con
la tendenza nazionale, degli ultimi anni, di evoluzione delle frazioni
merceologiche in termini di percentuali in peso e cioè:
> riduzione della frazione organica;
> incremento della carta e della plastica (imballaggi);
> una leggera riduzione delle frazioni inerti (vetro e metalli).
5. Conclusioni
Nell'elaborazione di uno strumento di pianificazione e progettazione di un
sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani, ricopre grande importanza la
conoscenza dell'evoluzione quali-quantitativa degli stessi. Una corretta
previsione della quantità e qualità dei rifiuti solidi urbani da trattare,
consente un dimensionamento corretto degli impianti adeguati al tipo di rifiuto
da sottoporre a trattamento, riducendo al minimo i costi di gestione del sistema
di trattamento rifiuti. Il modello integrato di gestione è quello che garantisce
una forte flessibilità al sistema di gestione dei RSU, potendo adattarsi ai
rendimenti di raccolta differenziata, all'evoluzione quantitativa e qualitativa
dei rifiuti, alle nuove opportunità tecnologiche.
Per quando riguarda la gestione dei RSU nella provincia di Potenza, si è
riscontrato come l'evoluzione della produzione degli stessi si discosti da
quella stimata nel Piano Provinciale di Gestione Rifiuti, ciò a causa
principalmente delle mutazioni socio-economiche verificatisi negli ultimi anni
nella provincia (trend negativo di crescita della popolazione e crisi
economica). Per ottenere una previsione dell'evoluzione quali-quantitativa dei
RSU che si avvicini il più possibile a quella reale, ed al fine di ottimizzare
il sistema integrato di gestione rifiuti predisposto e sfruttare al massimo gli
impianti e le tecnologie a disposizione (come previsto dal Decreto Ronchi),
occorre avere una conoscenza accurata delle variabili in gioco e, quindi, a
nostro avviso, parrebbe davvero necessario predisporre una nuova campagna di
indagini dirette nonché una serie di prove sperimentali, mirate a:
> conoscere in maniera precisa la quantità del rifiuto prodotto;
> caratterizzare dal punto di vista merceologico e chimico-fisico i RSU
prodotti;
> valutare l'influenza della vagliatura sulle caratteristiche quantitative e
qualitative del rifiuto pre-trattato.
Bibliografia
AA.VV., Il Piano di Gestione dei Rifiuti per la Provincia di Potenza,
2002.
APAT - ONR., Rapporto rifiuti 2004.
Boari G., Mancini I.M., Masi S., Santangelo F., Organizzazione di un sistema
integrato per la gestione dei rifiuti solidi nel bacino di Potenza, Prima
Rassegna di Urbanistica Europea "La sfida delle città europee: sostenibilità
ambientale e solidarietà sociale di fronte alla competizione economica", Roma
1997.
Cerpellani S., Produzione di rifiuti solidi urbani in Italia, Articolo
Gea gennaio-febbraio 1997.
De Fraja Frangipane E., Produzione, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi
urbani, Collana Ambiente n.9 C.I.P.A. Editore 1995.
De Fraja Frangipane E., Spinelli A., Caratteristiche qualitative dei RSU in
Italia, Ingegneria della trasformazione del compost, Collana Ambiente, vol.
6. C.I.P.A. Editore, Milano 1994.
DIFA-ACTA., Campagna di indagini sulla composizione dei rifiuti solidi urbani
della città di Potenza, Final report of the research agreement between the
Department of Engineering and Physics of the Environment (DIFA) of the
University of Basilicata, and the Municipal Company for the Environmental
Protection (ACTA) of Potenza 1998.
Ficco P., La gestione dei rifiuti tra Dlgs 22/1997 e leggi complementari,
Edizioni Ambiente, 2004.
Franchini H. e Sileo A. (a cura di), Politiche energetiche e ambiente,
Aracne Editrice, 2006.
Franco M., Gestione dei rifiuti, Computer Solutions Group 1998.
Mancini I.M., Masi S., Sistemi integrati per lo smaltimento di rifiuti solidi
urbani, In Tecniche per la difesa dall'inquinamento, Atti del XX Corso di
aggiornamento a cura di G. Frega, Ed. BIOS, Cosenza Giugno 1999.
Pasqualini Salsa C., La gestione, lo smaltimento e il recupero di rifiuti,
Maggioli, 2001.
Rapporto della consulta tecnico-scientifica della Federambiente, Analisi dei
principali sistemi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, 2002.
Regione Basilicata, Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, 2001.
Valentini A. e Morselli L., Analisi dei flussi dei RSU. in funzione delle
caratteristiche merceologiche dei rifiuti e degli imballaggi, GEA 1997.
Valentini A., Morselli L., Galli C., Analisi previsionale dei futuri flussi
dei RSU. mediante la caratterizzazione merceologica. Atti del SIDISA
Simposio Internazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale, Ravello , Villa
Rufolo, 2-7 Giugno 1997.
Siti internet
www.ambientediritto.it
www.dirittoambiente.it
www.federambiente.it
www.informarifiuti.it
www.minambiente.it
www.osservatorionazionalerifiuti.it
www.provinciadipotenza.it
www.rifiutilab.it
**Department of Engineering
and Physics of the Environment - University of Basilicata
Pubblicato su www.AmbienteDiritto.it il 15/05/2006