Sito giuridico ambientale
Di: Furio Caprino e Claudio
Paterniti Martello
Ricerca per la scuola media Nello Lombardo di Tortorici
Intervista al resp. della WWF
sez. Nebrodi Orientali
D. - La più rara vegetazione dei Nebrodi?
R. - Tra le piante erbacee possiamo certamente ricordare la Petagnia saniculaefolia, che vegeta in diverse località dei Nebrodi, ma soprattutto lungo le sponde del torrente Calagni a Tortorici. Questa specie è protetta a livello mondiale dalla convenzione di Berna e dall’Unione Europea ed è inclusa nella lista rossa delle piante in pericolo d’estinzione. Si tratta di un endemismo unico al mondo. Tra gli alberi vale la pena ricordare i boschi di Faggio (che in Sicilia rappresentano l’estremo limite meridionale) e di Tasso.
D. - I più rari animali
R. - Anche tra gli animali vi sono numerose specie in pericolo di estinzione: ad esempio tra i rapaci diurni abbiamo l’Aquila reale, il Nibbio reale, lo Sparviero, l’Aquila del bonelli, il Lanario, il Capovaccaio e il Falco pellegrino. Tra i Rapaci notturni, l’Allocco, l’Assiolo e la Civetta. Poi abbiamo altri uccelli, che costituiscono rarità tassonomiche, quali: il Codibugnolo di Sicilia, la Cincia bigia di Sicilia e la Coturnice sicula, senza, comunque tralasciare altre specie rare quali l’Averla mascherata, il gracchio corallino, il Corvo imperiale, il Rondone alpino e la Rondine montana. Tra i roditori, come rari, possiamo annoverare il Quercino, il Moscardino e l’Istrice. Tra gli insettivori il Riccio e tra i chirotteri diverse specie (ben 8) di pipistrelli. Analizzando adesso i carnivori possiamo elencare la Martora e il Gatto selvatico. Tra i rettili, indichiamo la Testuggine terrestre (T. hermanni) e la Testuggine d’acqua (Emys orbicularis) altre specie rare appartenenti ai rettili sono la Lucertola siciliana e il Colubro.
Comunque, sulla fauna dei Nebrodi, ancora a livello prettamente scientifico si conosce poco. Basti pensare ai risultati delle ricerche in corso che hanno consentito di mettere in evidenza, la molteplice varietà biologica nebroidea, infatti risulta che su 600 specie censite riguardante una piccolissima parte della fauna esistente, 100 sono risultate nuove per la Sicilia, 25 nuove per l’Italia e 22 nuove per la scienza.
D. - Quali altri animali ieri utili all’uomo oggi sono in estinzione?
R. -. Nel rapporto uomo-natura tutti gli animali sono utili all’uomo. L’alterazione della catena alimentare, infatti, che può essere causata dall’estinzione di un animale, inevitabilmente si ripercuote sulla qualità della vita dell’uomo. Se però vogliamo considerare l’utilità dell’animale dal punto di vista del rapporto uomo - animale domestico, non possiamo non pensare all’asino, ieri diffuso nelle nostre campagne, oggi a rischio d’estinzione; ma anche altri animali (ad es. la Gallina siciliana o la Capra girgentana), che non sono quasi più allevati, contribuivano in passato, con il loro patrimonio genetico, alla biodiversità, fondamentale per la conservazione delle specie. Inoltre l’allevamento di questi animali garantiva la preparazione di prodotti tipici oggi quasi del tutto scomparsi.
D. - Vorrei delle informazioni sul Grifone. Perché è stato importante?
Dove vive? E’ ancora diffuso?
R. - I Grifoni a differenza delle Aquile non cacciano le prede, ma si accontentano di banchettare con le carogne di animali, per questo motivo veniva chiamato nelle nostre zone lo “spazzino dei boschi”, indubbiamente l’utilità di questo uccello può essere, facilmente riscontrata, in modo certamente sommario, sotto un duplice profilo. Il primo è sotto l’aspetto sanitario, pensa all’utilità che svolge nella prevenzione di patologie dovute alla putrefazione dei cadaveri. Sotto il secondo aspetto possiamo indicare il richiamo turistico che questa specie ha sugli uomini. Infatti, il Grifone, è l’incontestato campione di “volo a vela” riesce a volare giornate intere sfruttando le correnti ascensionali e grazie alla sua acutissima vista riesce ad individuare la presenza di un animale morto a distanza di chilometri. L’apertura alare del Grifone può raggiungere anche i tre metri riuscendo a volare sino a 3500 metri d’altitudine. Dalle nostre parti vive in Spagna, in Francia, in Sardegna in Sicilia viveva sui Nebrodi, nelle Rocche sopra Alcara li Fusi, si è estinto per colpa dell’uomo che, con bocconi avvelenati indirizzate alle Volpi, non si è reso, probabilmente, conto che poteva, come poi è accaduto, eliminare forse per sempre, una specie in Sicilia. E’ diffuso in parte dell’Europa (in colonie assai limitate) e in altri Continenti. Ti comunico una notizia, forse presto sui Nebrodi potremo ammirare di nuovo lo splendido volo dei Grifoni grazie al progetto di reintroduzione curato dal Parco dei Nebrodi, ti ho detto forse, perché è più facile estinguere una specie da una zona ma non è altrettanto facile reintrodurla, per questo ci dobbiamo difendere, con tutti gli sforzi possibili, il patrimonio ambientale che possediamo.
D. - Quali altri animali sono
in estinzioni?
R. - Oltre a tutti quelli già elencati, sono molti gli animali che rischiano l’estinzione, ma non per leggi naturali, (come dovrebbe essere) ma quasi sempre, per l’incoscienza dell’uomo che spesso mira ad un lucro incondizionato, altre volte invece, si comporta come se fosse l’unico essere vivente sul pianeta.
D. - Cosa sta facendo il W.W.F. per salvaguardare queste specie?
R. - Il WWF ha in tutto il mondo centinaia di progetti rivolti alla salvaguardia, e là dove è ancora possibile di reintroduzione, di specie in pericolo di estinzione. Purtroppo le emergenze sono tante e la gente che ci aiuta è veramente molto poca.
D. - In quali altri Parchi sono presenti questi tipi di flora e fauna?
R. - Così come ogni ecosistema alcune specie si trovano esclusivamente in peculiari biomi, quindi sul Parco dei Nebrodi, vi sono specie uniche non riscontrabili in altri Parchi. Tuttavia la gran parte della fauna e della flora dei Nebrodi è presente in tutti quei Parchi, anche italiani (ad es. Parco del Pollino, Gran Sasso o dell’Abruzzo), che hanno ambientalmente ecosistemi analoghi.